“I MANIFESTI DELLE ELEZIONI DETURPANO I MONUMENTI DI ROMA”: LA DENUNCIA DI ITALIA NOSTRA
LE PLANCE ELETTORALI NASCONDONO ALLA VISTA LA ROMA ARCHEOLOGICA: “PERCHE’ LE SOVRINTENDENZE NON INTERVENGONO?”… “CITTADINANZATTIVA” PORTA IN PROCURA DOSSEIR CON 110 FOTO
Cartelloni selvaggi elettorali a ridosso di molti monumenti di Roma.
Archeologia trattata come sfondo della cartellonistica più sfacciata e spesso abusiva che non risparmia niente.
«Perchè non intervengono le soprintendernze?»: lo chiede la sezione romana di Italia Nostra che ha immortalato alcuni scempi elettorali.
Spiegano a Italia Nostra: «E’ un imperversare di cartelloni e manifesti per lo più selvaggi, non si risparmiano ovviamente i monumenti. In questi giorni Roma è sempre più deturpata da un numero, in continuo aumento, di manifesti elettorali abusivi incollati dovunque sapendo benissimo che, anche se saranno multati, godranno probabilmente della solita sanatoria votata, come ogni volta, dal nuovo Parlamento».
EMENDAMENTO TRUFFALDINO
E in effetti risale soltanto allo scorso gennaio l’ultimo «condono» tentato a favore di partiti di ogni colore, ma poi fermato dal Governo Monti dopo le polemiche sollevate da un emendamento bipartisan che tentava di abbuonare le multe ai politici: un provvedimento dal sapore truffaldino per milioni di elettori e contribuenti.
Ciò nonostante, a Roma «appaiono plance in luoghi dove le Soprintendenze, sia quelle statali che quella comunale, non dovrebbero aver dato il permesso – denuncia Italia Nostra -: a via Baccelli, a ridosso delle Terme di Caracalla e a via del Circo Massimo e intorno sia a Castel Sant’Angelo che in altri monumenti vincolati nascondendo le visuali e creando degrado con tutti i manifesti strappati».
SPETTACOLO INDEGNO
«Se non altro questo è un gran brutto spettacolo per una Capitale – ripete Italia Nostra -. Perchè le Soprintendenze non denunciano allora quanto sta accadendo?». Cittadinanza Attiva e l’Iica (Istituto internazionale per il consumo dell’ambiente) hanno provveduto intanto a inviare una diffida al Comune per la rimozione dei casi più vistosi e hanno presentato un esposto alla Procura allegando 110 foto.
E invitano gli elettori a consultare anche «la ricca rassegna di altri impianti contestabili che si possono vedere sul sito Bastacartelloni.it».
PRECEDENTI DA DIMENTICARE
Quel che le associazioni non citano, almeno per ora, sono gli irritanti dati relativi ad irregolarità e abusi commessi da chi – per conto di vari candidati – affiggeva manifesti durante le passate tornate elettorali.
Perchè basta scorrere proprio quell’emendamento malandrino e i verbali rigorosamente bipartisan contro le affissioni di politici stilati dalla polizia municipale della Capitale per capire la portata del fenomeno: nel 2010, ai candidati delle elezioni regionali nel Lazio vennero comminate multe bipartisan per 140 mila euro.
Il Campidoglio era stato costretto a mettere in campo 18 squadre speciali per ripulire la città e segnalare le affissioni abusive.
Nel dettaglio, nel corso dei primi 10 giorni del febbraio di tre anni fa, i vigili avevano redatto 383 verbali (molti diretti ad alcuni candidati di punta di entrambi gli schieramenti) da 400 euro l’uno.
TENTATIVI DI SALVATAGGIO
Anche quelle sanzioni sarebbero state cancellate se fosse passato l’emendamento bipartisan al Decreto Milleproroghe che proponeva di prorogare i termini del condono al 29 dicembre 2012.
Con la reazione forte dell’opinione pubblica venne approvato un altro emendamento che sopprimeva la norma salva-partiti e decadde definitivamente (si spera) il condono delle affissioni politiche, approvato tra le polemiche nel 2008, prorogato di anno in anno e quindi scaduto il 31 dicembre 2011.
Paolo Brogi e Luca Zanini
(da “il Corriere della Sera”)
Leave a Reply