IDV NELLA BUFERA PER I CONTI : “TONINO CHE DELUSIONE”
NON SOLO IL FLOP IN SICILIA E LE POLEMICHE SULLA LINEA… SCOPPIA ANCHE DI NUOVO IL CASO DELLA GESTIONE FINANZIARIA DELLA CASSA
Nell’Idv di Antonio Di Pietro si scatena la bufera. Colpa delle rivelazioni di Report sul bilancio del partito.
Ma anche dei risultati non certo lusinghieri del voto in Sicilia.
Domenica la trasmissione di Milena Gabanelli ha puntato i riflettori sui conti dell’Italia dei Valori, riproponendo una serie di fatti opachi nella gestione dei fondi del patito.
Nessuna accusa nuova. Il problema è stata la reazione titubante, un po’ incerta, dell’ex pm.
Atteggiamento che non è sfuggito ai sostenitori del partito.
A giudicare almeno dai commenti che gli stessi dipietristi hanno postato all’indomani della puntata sul sito del loro leader e sulla sua pagina Facebook.
Ci sono i delusi e gli amareggiati.
I POST
Domenico Branchina, che pure si dice «uno tra i suoi più convinti sostenitori», biasima il leader: «A Report non ha fatto una bella figura! Quei ‘non ricordo’ e quella insicurezza dimostrata , beh… mi hanno lasciato un po’ titubante. Sicuramente qualche sbaglio nel suo percorso l’avrà fatto anche lei».
La militante che si firma Asia è ancora più dura: «Non provo neppure più rabbia, ma solo tanta tristezza…».
In tv, spiega, «Di Pietro sembrava un cane ‘mazziato”, impacciato e nervoso come chi non sa cosa rispondere quando viene messo all’angolo davanti a prove certe».
E ancora: «Tonino, che delusione!».
«ORA IL CONGRESSO»
Non bastasse Report, anche dalla Sicilia arrivano brutte notizie per Di Pietro.
Il candidato di Idv e Sel Giovanna Marano, raccoglie il 6,19% dei consensi.
Oltre dieci punti più in basso del grillino Giancarlo Cancelleri, che a meno di metà spoglio è al 18.8%.
A Palermo, città guidata da Leoluca Orlando, il Movimento 5 Stelle si colloca al primo posto nelle preferenze dei cittadini del capoluogo.
Lo stesso Orlando trae una conclusione che pesa: lui è stato eletto con oltre il 60% dei voti in più rispetto alla coalizione che lo sosteneva.
E oggi dalle urne siciliane arriva «l’ulteriore conferma della fine del sistema dei partiti e della rappresentanza così come li abbiamo conosciuti».
Come tra i sostenitori del partito, anche tra i big il malcontento è tanto.
Al punto che l’ala moderata ora chiede a viva voce un chiarimento politico con il capo. Per Massimo Donadi «è ora di un congresso straordinario e di un profondo rinnovamento».
Nello Formisano mette in discussione la linea del radicalismo a sinistra, responsabile della sconfitta in Sicilia.
«I nostri elettori- dice- non capiscono. Ci vedono come l’anima critica del centrosinistra ma senza avventure diverse che ci pongono fuori dalla coalizione».
(da “Il Corriere della Sera“)
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