IL CONSIGLIERE CDA ELETTO DAI DIPENDENTI RAI SCRIVE A MATTARELLA: “INEFFICACI GLI ATTI DI FOA”
LAGANA’ PROSPETTA IL DANNO CHE POTREBBE DERIVARE DALL’IMPASSE E SCRIVE ANCHE ALLA CORTE DEI CONTI
È il consigliere eletto dai dipendenti Rai, Riccardo Laganà . E ha deciso di sollecitare le istituzioni sullo stallo che ha investito l’azienda dopo il no della commissione parlamentare di vigilanza a Marcello Foa e il pressing della Lega che non rinuncia al suo candidato.
“La autoassunzione della carica di presidente da parte di Marcello Foa, integralmente priva di efficacia, non rimane senza gravissime conseguenze giuridiche per la società Rai e per la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo”, scrive in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati, al premier Giuseppe Conte e al procuratore generale della Corte dei Conti.
Nella lettera, che si basa su un parere legale, il consigliere eletto dai dipendenti Rai sottolinea che l’indicazione della Commissione di Vigilanza sulla nomina del presidente è “un requisito di efficacia, in mancanza del quale la nomina non completa il proprio iter e rimane priva di effetti”.
E parla dei danni, anche economici, che l’attuale situazione di stallo potrebbe provocare.
Laganà rileva dunque “il pericolo, da prevenire prima che la questione sia sottoposta alla competente autorità giudiziaria, che tutti gli atti sottoposti alla firma di Marcello Foa, in qualità di Consigliere più anziano con funzioni di Presidente, siano in realtà privi di qualsiasi effetto, con gravissimo danno per la Rai sia come società sia come concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo”.
E quindi i destinatari della lettera vengono invitati ad attivare gli strumenti politici, istituzionali, giuridici affinchè l’organo di amministrazione della Rai “dia seguito, in senso sostanziale e non formale, al parere della Commissione bicamerale Rai”.
Ai presidenti di Camera e Senato si era rivolto ieri il Partito democratico con una lettera dei suoi capigruppo, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, “perchè sia tutelata la libera decisione della Commissione di vigilanza”.
In queste ore è scesa in campo anche l’Usigrai che attacca Mattteo Salvini accusandolo di un progetto di ridimensionamento dell’azienda: “Ridurre la pubblicità , ridurre il canone. E poi privatizzare. La ricetta perfetta per ridimensionare la Rai servizio pubblico. È questa la sintesi della proposta del vice presidente del Consiglio Matteo Salvini. Altro che rilancio. Altro che sviluppo. Tornano i vecchi progetti per togliere di mezzo la Rai”, si legge in una nota del sindacato dei giornalisti Rai.
E intanto Forza Italia avverte sui rischi di un possibile ricatto ai danni di Berlusconi. “In diversi retroscena c’è la notizia secondo cui il governo sarebbe pronto a una rappresaglia nei confronti di Forza Italia e del suo leader Silvio Berlusconi per il mancato appoggio al candidato presidente della Rai Marcello Foa. Questa ritorsione consisterebbe in un intervento legislativo-punitivo nei confronti di Mediaset con l’introduzione di una tassa sugli spot”, dice il vicepresidente dei deputati di Forza Italia Roberto Occhiuto.
“Se l’indiscrezione fosse vera – aggiunge – sarebbe oltre la soglia della minaccia: si tratterebbe di un volgarissimo tentativo di estorsione nei confronti dei parlamentari di Forza Italia. Tentativo che respingiamo fin d’ora carichi di sdegno. Ma siamo certi che tutto sarà chiarito in pochissimo tempo”.
(da “La Repubblica“)
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