IL FUTURO DELLA CHIESA SI DECIDE NEI PALAZZI ROMANI DELLA (FU) NOBILTÀ? IL FRONTE CONSERVATORE SI È RIUNITO A CASA DELLA PRINCIPESSA GLORIA VON THURN UND TAXIS, VICINO A PIAZZA DI SPAGNA
LE GRANDI FAMIGLIE ROMANE, CON ALMENO UN PAPA NELL’ALBERO GENEALOGICO, HANNO ORGANIZZATO INCONTRI AL CIRCOLO DELLA CACCIA … IL RITRATTONE DELLA THURN UND TAXIS, EX PUNK CONVERTITA ALLE MESSE TRADIZIONALI IN LATINO, GIÀ BUONA AMICA DEL CARDINAL MULLER E LEGATISSIMA A RATZINGER
Il principe Stefano Pignatelli di Cerchiara, discendente di papa Innocenzo XII
(«come Francesco anche lui morì durante il Giubileo», ricorda) ha letto l’articolo del Times e non si meraviglia per niente: «Queste due settimane di preconclave — dice — sono state molto intense qui a Roma, non penso che solo la principessa Gloria von Thurn und Taxis abbia aperto le porte di casa sua ai cardinali. Andate a chiedere al Circolo della Caccia, io penso che i soci — tra loro ci sono molti principi romani con almeno un Papa in famiglia — abbiano organizzato incontri ad altissimo livello con i porporati, anche per tener fede alla tradizione».
In attesa di conferme dal Circolo della Caccia, ecco dunque che il Times , citando due sicuri protagonisti del Conclave che inizia domani, il cardinale statunitense Raymond Burke e il collega tedesco Gerhard Müller, ha scritto che entrambi «sono buoni amici dell’artista, esponente dell’alta società ed ex punk tedesca, la principessa Gloria Thurn und Taxis, il cui palazzo vicino a Piazza di Spagna ha funzionato come ambasciata spirituale e sociale per i prelati più conservatori».
Insomma, del futuro della Chiesa si è parlato anche a tavola da lei.
In effetti, dice il principe Pignatelli di Cerchiara, la principessa Thurn und Taxis, fervente frequentatrice di messe tradizionali in latino («qualche volta la incontrai tra i banchi, col velo nero, nella chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini, vicino piazza Farnese»), è una buona amica del cardinale Müller («lui era il vescovo di Ratisbona e i Thurn und Taxis a Ratisbona hanno tuttora il castello di famiglia»).
Ma soprattutto lei, 65 anni, rigidissima su temi come il matrimonio e il ruolo della famiglia, era legata a papa Ratzinger e ne frequentava la casa già quando lui era cardinale, in piazza della Città Leonina.
Burke e Müller sono i giganti della corrente conservatrice, più vicini senz’altro a Benedetto XVI che a Bergoglio («ma non al mio antenato, Innocenzo XII — sottolinea il principe di Cerchiara — che invece la pensava come Francesco: i poveri, diceva, sono i miei nipoti»).
Papa Ratzinger conosceva molto bene i Thurn und Taxis, da sempre suoi benefattori. Insieme con Alessandra Borghese, nipote di papa Paolo V, la principessa Gloria durante il pontificato era diventata una sorta di consulente stilistica: camauri, pelliccette di ermellino, perfino le famose babbucce scarlatte gli furono consigliate da loro due.
Figlia di Joachim, conte di Schönburg-Glauchau, discendente dei principi del Sacro Romano Impero, e di Beatrix, contessa di Schönburg-Glauchau, la chiamavano la «principessa punk» perché nel 1980, dopo il matrimonio con Johannes, XI Principe di Thurn und Taxis, Gloria pure a palazzo sfoggiava creste improbabili. Ma ora decisamente ha cambiato look.
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