IL GAMBARDELLA DI ARCORE: SE NON PARTECIPERA’ ALLA FESTA, BERLUSCONI HA IL POTERE DI FARLA FALLIRE
SENZA NUMERI E APPOGGIO REALE DEL CENTRODESTRA PUNTERA’ SU DRAGHI, AFFOSSANDO I PIANI DI SALVINI E MELONI
Il tempo stringe, anche per gli scoiattoli. A meno di una settimana dalla prima chiama, la corsa al Quirinale è ancora un enigma. Sia per quanto riguarda la rosa di candidati, sia per quanto riguarda i possibili kingmaker.
L’operazione Scoiattolo orchestrata da Silvio Berlusconi e Vittorio Sgarbi pare essere naufragata per ammissione del secondo che ha descritto un Cav provato, ipotizzando per lui «una via d’uscita onorevole, con un nome che sia gradito a lui, forse Mattarella». Peccato che l’attuale capo dello Stato, che continua a essere tirato per la giacca, non voglia saperne di rimanere al Colle.
L’uscita di Sgarbi è stata poi gelata dal coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani: «Vittorio non è il portavoce di Forza Italia ma risponde a se stesso, sicuramente non parla a nome del Cavaliere». Poco più tardi da Arcore è stata fatta trapelare la voce che Berlusconi è ancora indeciso e sostanzialmente ottimista.
Perché la candidatura di Berlusconi perde quota
Eppure dopo l’affondo di Matteo Salvini, Berlusconi potrebbe fare un passo indietro. «Da lunedì il centrodestra sarà compatto sullo stesso nome», ha dichiarato il segretario della Lega. Tradotto: la coalizione non può sposare in toto la linea di B rischiando di andare alla quarta votazione senza esprimere un proprio candidato e tentare il colpo. Se il gioco non riuscisse, il centrodestra perderebbe il pallino. Non solo.
Mario Draghi con Salvini è stato chiaro: non può esserci differenza tra i partiti dell’alleanza di governo e i partiti che eleggeranno il nuovo capo dello Stato. Condizione che fa fuori Silvio Berlusconi, un nome irricevibile sia dal Pd che dal M5s. Che qualcosa si sia messo in moto lo conferma anche Giorgia Meloni, pronta a fare sino in fondo la sua parte. «Se anche Berlusconi scegliesse di non concorrere e dovesse rinunciare», ha spiegato la leader i Fratelli d’Italia a Porta a Porta, «penso che comunque il centrodestra abbia diritto e dovere di avanzare una proposta e anche FdI intende fare la sua parte. Noi contiamo il 6 per cento ma non vuol dire che non abbiamo nostre proposte da fare, io ce l’ho in testa».
Perché Berlusconi è pronto ad affossare i piani B di Salvini e Meloni per il Quirinale
Ancora qualche ora poi la riserva sarà sciolta: il nuovo vertice a Villa Grande sarà convocato o giovedì sera o al più tardi venerdì. Anche se Berlusconi rinunciasse alla corsa, non significa che si toglierà completamente dalla partita. Anzi.
Da kingmaker cercherà di intestarsi la scelta del prossimo Presidente della Repubblica. Magari lanciando proprio la candidatura di Draghi – impegnato in un giro di incontri con Mattarella, Roberto Fico e Marta Cartabia – o riproponendo un Mattarella bis. Tutto pur di non sostenere un candidato del suo partito.
Un po’ come Jep Gambardella della Grande Bellezza che non voleva solo partecipare alla feste, voleva avere il potere di farle fallire. Proprio per questo il Cav potrebbe bocciare i nomi che Salvini e Giorgia Meloni hanno in serbo: da Letizia Moratti a Maria Elisabetta Alberti Casellati, da Franco Frattini a Marcello Pera. Affossando i piani B degli alleati.
(da agenzie)
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