IL GURU DI HOLLANDE: “LA SINISTRA ITALIANA PIU’ A DESTRA DI NOI”
“NON FATE ZIG-ZAG E VINCERETE LE ELEZIONI, COME HOLLANDE”… IL SEGRETO DEL SUCCESSO SOCIALISTA RACCONTATO DAL SUO ARTEFICE
Sorride mentre lo dice: “Vivo come un borghese ma non sarò mai un borghese. Se sei cresciuto in una famiglia operaia, come è successo a me, resti figlio di quella storia per tutta la vita. Io sono figlio di quella storia. E sono figlio della Repubblica”.
Fino a domenica era uno degli uomini politici più eclettici di Francia.
Dal giorno successivo all’elezione di Hollande è diventato (anche) uno degli uomini politici più potenti. È una bella storia quella di Aquilino Morelle: ghostwriter, ma anche capo della campagna elettorale del nuovo presidente francese, uno degli artefici della sua vittoria.
Aquilino — 50 anni — è uomo dalle tante vite: intellettuale, dirigente politico, medico, comunicatore, stratega del candidato socialista.
Enarca (ovvero diplomato all’Ena, la scuola degli amministratori dello Stato), ma anche figlio d’operai e orgoglioso di esserlo.
Passa le sue vacanze a Montalcino, in Toscana, ama l’Italia.
Lo vado a trovare al quartier generale di Hollande.
Aquilino ha un nome italiano, un padre spagnolo, natali parigini, una formazione rigorosamente “repubblicana” e una ricetta semplice e affascinante per le sinistre di tutta Europa: “Nous n’avons pais fait du… zig-zag”. Ovvero: “Una volta approvato il programma elettorale non abbiamo fatto compromessi, nessun calcolo elettoralistico, nessuna marcia indietro, nessun zig-zag! La sinistra ha vinto questa campagna elettorale così, senza trucchi: con la sua faccia e con i suoi valori”. Con la mano traccia nell’aria il gesto della scure: “In ogni passaggio delicato, Hollande ha scelto di andare dritto”.
Nella vostra campagna ha avuto un grande ruolo lo scenario della crisi e la critica al dominio della finanza.
Abbiamo ripetuto sempre una cosa semplice, di cui siamo convinti: per vincere la crisi serve senso di responsabilità . Ma non si può risolvere la crisi attraverso le politiche budgetarie e l’austerità . Non è folle: è inefficace.
Di questi tempi, ripeterlo è considerato eresia o demagogia.
E perchè? Credo che anche i mercati lo abbiano imparato: se non si offre alla gente una credibile prospettiva di crescita nessun debito può essere ripagato.
Si possono convincere i mercati?
Abbiamo vinto, e non è caduta la Borsa. Evidentemente ci siamo riusciti.
Come ha costruito la lingua elettorale di Hollande?
(Sorride). Senza nessuna artefazione. Non sono un personaggio da film americano. Con Hollande facciamo interminabili discussioni, un ping-pong di idee e parole: quando la pallina smette di rimbalzare abbiamo sul tavolo il nostro discorso.
Quale è stato il bene più prezioso in questo lungo anno di lavoro?
(Altro sorriso) Il tempo.
Hollande si fida ciecamente?
Riscrive tutti i testi con maniacale pignoleria, fino all’ultimo momento. Spesso fatico a distinguere cosa viene da uno o dall’altro.
Siete stati accusati di aver promesso troppo…
E perchè? Il nostro progetto politico è serio e repubblicano.
“Repubblicano”, purtroppo, in Italia è aggettivo quasi intraducibile.
Ma è una parola che i francesi capiscono molto bene: è il richiamo ai valori che hanno fatto grande la Francia. La laicità , il progresso sociale, il riconoscimento dell’assistenza a tutti i cittadini. Uno dei cardini della nostra campagna è che il sogno francese che ha permesso la mobilità sociale dei cittadini sia ancora possibile.
Avete promesso di assumere 60 mila professori, lo farete davvero?
(Mi guarda stupito). Sarkozy aveva eliminato 420 mila professori mettendo a rischio il nostro sistema formativo, quindi non si trattava di una promessa elettoralistica ma di una necessità … E poi si tratta di 60 mila posti di lavoro in 5 anni, 12 mila l’anno: abbiamo previsto un costo di 160 milioni di euro l’anno perfettamente sostenibile.
Avete proposto anche una aliquota del 75% sui redditi sopra il milione di euro. in Italia sareste stati accusati di bolscevismo…
(Scuote la testa). Nei momenti di crisi tutti debbono fare sacrifici, e i più ricchi pagare di più. I grandi dirigenti di azienda si erano appena aumentati i salari. Se la sinistra esiste è per ridurre queste ingiustizie.
Avete messo in programma il matrimonio fra omosessuali, in Italia sareste stati accusati di attentato alla famiglia.
(Ride). Quando abbiamo introdotto le unioni civili dei Pacs qualche integralista sosteneva che la società francese sarebbe stata distrutta. Ora non se ne discute più. la politica deve parlare la lingua del futuro, non quella del passato.
Quanti voti vi avrà fatto perdere?
Credo nemmeno uno.
Hollande ha chiesto il voto amministrativo per gli immigrati mentre doveva recuperare i voti della Le Pen. Una follia?
No, semplice coerenza. Era nel nostro programma.
Da voi non vale l’adagio che si vince solo inseguendo il centro?
Siamo la prova del contrario.
Lei sa che anche per il Pd italiano molte di queste parole d’ordine sarebbero insostenibili?
Lo so. Ma noi socialisti francesi siamo sicuramente alla loro sinistra.
Per i cattolici del Pd il riferimento europeo è Bayrou: è un vostro alleato?
Non direi. Ha dato indicazione di voto per Hollande contro Sarkozy, ma è molto legato ai valori cattolici, ha sempre votato contro la sinistra.
E voi potreste allearvi con la sinistra radicale di Mèlenchon
Mèlenchon ha ottenuto un ottimo risultato ma raccoglie forze e culture diverse. Sono loro che devono decidere se vogliono governare. Se lo fanno perchè no?
Avete parlato molto d’Europa: cambierete davvero i rapporti di forza sul Fiscal compact?
Lavoreremo per rinegoziare i termini di quell’accordo, o meglio, per integrarlo con un nuovo trattato.
È possibile?
Abbiamo già cambiato i termini del dibattito prima ancora di vincere, e riscritto gli equilibri con la nostra vittoria.
E ora?
Si apre una nuova, grande speranza: le sinistre socialiste e riformiste d’Europa possono impugnare la bandiera della crescita e rinegoziare le politiche di rigore.
Luca Telese blog
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