IL PD SILURA I RADICALI CHE DENUNCIARONO FIORITO E PROMUOVE I CONSIGLIERI DEMOCRATICI CHE NON HANNO MAI DENUNCIATO L’ANDAZZO
SCOPPIA LA GRANA DEI RADICALI NELLE LISTE DEL PD
«Perchè imbarcano tutti tranne i nostri candidati? Quello cui assistiamo è una chiusura tetragona, per difendere contro l’alternativa radicale i rispettivi regimi, anche nella loro dimensione indigena. Parlo di Lazio e Lombardia, due prepotenti e corruttisime storie di regime» ha attaccato ieri il leader Marco Pannella in un intervento a Radio Radicale.
E proprio il caso Lazio è quello che sta destando, anche su Twitter, maggiore scalpore.
Nicola Zingaretti, candidato del Pd per le Regionali, ha chiesto alla maggioranza che lo sostiene di non ricandidare i consiglieri uscenti, dopo lo scandalo dello sperpero dei fondi pubblici che ha travolto Pdl e Idv, ma ha comunque intaccato anche l’immagine degli altri gruppi.
Sono quindi rimasti fuori dalle liste che sostengono Zingaretti anche Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, i due consiglieri regionali uscenti che proprio con le loro denunce avevano fatto emergere il caso-Fiorito e tutti gli sprechi dei fondi pubblici.
Un gruppo di esponenti del Pd è stato però ricollocato, anzi promosso: Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Daniela Valentini e Francesco Scalia, non potendo correre per la Pisana, si presentano al Senato, mentre Marco Di Stefano è candidato alla Camera e Esterino Montino sarà candidato sindaco a Fiumicino.
«È una situazione vergognosa, lasciano fuori gli unici che avevano denunciato gli sprechi e gli altri li premiano mandandoli in Parlamento» hanno denunciato i Radicali.
«Ma noi riproporremo Rossodivita e Berardo» ha promesso Pannella.
(da “il Corriere della Sera”)
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