IL SOCCORSO GRILLINO ALLA APPENDINO: IL G7 DELL’INDUSTRIA SPOSTATO DA TORINO A VENARIA
IL TIMORE DI UNA NUOVA PIAZZA SAN CARLO: “SINDACO TERRORIZZATA DAGLI EVENTI IN CITTA'”
Per Chiara Appendino il vantaggio è duplice. Primo, scongiurare il rischio di altri incidenti, dopo quelli di Piazza Santa Giulia e di Piazza San Carlo.
Secondo, evitare la “resa dei conti” con il centro sociale Askatasuna, con cui i rapporti, ammiccanti durante la campagna elettorale, si sono raffreddati dopo la ferma condanna delle violenze e le ordinanze su alcool e ordine pubblico.
Il G7 dell’Industria, del Lavoro e della Scienza si terrà a Venaria Reale e non più al Lingotto, dove era stato programmato inizialmente.
Il grande evento in calendario dal 26 al 30 settembre, era stato presentato dalla sindaca a novembre dell’anno scorso come un “riconoscimento al territorio e alle sue capacità industriali”. Ma i tempi sono cambiati, e il clima in città pure.
Al Viminale si è tenuta una riunione tecnica tra i capi di Gabinetto di diversi ministeri (Mise, Interno, Lavoro, Miur), del Comune di Torino e della Regione Piemonte per “valutare” l’opportunità di concentrare i lavori del G7 alla Reggia di Venaria Reale. Un’ipotesi che in ambienti torinesi si dà ormai per certa.
Non a caso il sindaco di Venaria, Comune a una manciata di chilometri da Torino, si è già detto soddisfatto per la scelta della residenza sabauda come luogo dei lavori.
Un vero “soccorso” a 5 Stelle, visto che anche Venaria è guidata dai grillini: “Registriamo con piacere la volontà da parte del Ministero di fare il G7 presso la Reggia di Venaria”, ha detto il primo cittadino Roberto Falcone. “Come Città siamo in attesa di attivare tutte le collaborazioni necessarie per valutare i dettagli dell’evento con l’attenzione principale alla garanzia della sicurezza per i cittadini”.
Il Comune di Torino, contattato dall’HuffPost, non ha voluto commentare lo spostamento del G7 a Venaria: “Quello che c’è da sapere è nella nota concordata tra i capi di Gabinetto al Viminale”.
D’altra parte la città della Mole, cuore pulsante della produzione industriale, era la scelta più congeniale per un evento come il G7 dell’Industria.
Ma nel frattempo l’amministrazione Appendino ha dovuto fare i conti con diversi problemi di ordine pubblico che hanno incrinato il suo rapporto con i cittadini. In primis, ovviamente, il caos e la psicosi terrorismo di Piazza San Carlo durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid che hanno provocato una vittima e più di 1500 feriti.
Le misure di sicurezza adottate dal Comune sono finite al centro di un’indagine della magistratura e la sindaca è finita nel registro degli indagati. Di certo, quella notte segna uno spartiacque nel percorso di Chiara Appendino a Palazzo Civico.
La tensione in città è salita e, com’è ovvio, aleggia la paura di nuovi incidenti.
Ma le difficoltà dell’amministrazione nella gestione dell’ordine pubblico si sono ripresentate successivamente. Con le cariche tra i dehors di piazza Santa Giulia, zona di movida, dove il mese scorso ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti dei centri sociali che protestavano contro l’ordinanza della sindaca Appendino che vieta la vendita di alcolici da asporto a partire dalle ore 20.
Un clima per nulla sereno, come dimostrato anche dal flop dei festeggiamenti di San Giovanni in una Piazza Vittorio mai così vuota in occasioni simili.
Alle spalle di Piazza Santa Giulia, in Corso Regina Margherita, c’è peraltro la sede del centro sociale di Askatasuna.
Un collettivo che ha appoggiato l’ascesa di Appendino a Palazzo Civico ma, dopo i recenti problemi di ordine pubblico e l’ordinanza anti-alcool, l’idillio si è rotto. E qui c’è il secondo “vantaggio” per la sindaca.
Perchè il collettivo antagonista ha già annunciato la sua mobilitazione in vista del G7 e, con l’aria che si respira in città , i timori a Palazzo Civico sono tangibili. Non è il momento per un altro danno all’immagine dell’amministrazione sul fronte della sicurezza.
Lo spostamento del G7 a Venaria Reale toglie quindi le castagne dal fuoco all’amministrazione Appendino, da tempo accusata di avere rapporti ambigui con i centri sociali: “La sindaca ha evitato di toccare i tasti dolenti nel suo rapporto con gli antagonisti. Dopo i fatti di Piazza San Carlo la sindaca non voleva più ospitare il G7, ma grazie alla mediazione con il Viminale si è deciso lo spostamento a Venaria”, dice Stefano Lorusso, capogruppo Pd in Consiglio Comunale. “Di cui siamo contenti, perchè un evento così importante è giusto che rimanga sul nostro territorio. Ma d’altro canto mostra quanto la Appendino sia terrorizzata dall’organizzare grandi eventi in città che possano comportare un rischio per la cittadinanza”, conclude Lorusso.
(da “Huffingtonpost”)
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