IL TESORETTO DEI COMMERCIALISTI DELLA LEGA COPERTO DALL’EX DIRETTORE DI UBI BANCA
UN SISTEMA OCCULTO FATTO DI PENSIONATI, ELETTRICISTI E DONAZIONI… LA VENDITA DI UN ROLEX
«Io per il mondo Di Rubba ho sempre selezionato la casella 1, in pratica, ho sempre insabbiato tutto». Per capire come da questa inchiesta sui commercialisti della Lega si può arrivare «ai piani altissimi» del partito, bisogna fare un salto fino a Seriate, cittadina della bergamasca, duramente colpita dal Covid 19 e roccaforte leghista.
Qui, nella filiale della banca Ubi, l’ex direttore Marco Ghilardi, poi licenziato, per sua stessa ammissione per anni ha coperto un tesoretto occulto del Carroccio.
Le cui tracce sono contenute nella dettagliatissima contestazione — ora agli atti dell’inchiesta milanese — che la stessa Ubi banca muove al suo ex direttore partendo dalla vendita di «un Rolex usato» per 6000 euro, ricevuti da Alessandro Di Rubba. Un’inezia, ma è la classica pietra d’inciampo che svela e rivela agli ispettori dell’audit di Ubi e poi ai pm milanesi, il sistema finanziario occulto della Lega, fatto di elettricisti, pensionati, donazioni e liberalità che in Ubi considerano ad «altissimo rischio».
Gestito dal suo segretario amministrativo Centemero (che dal conto riceve anche due bonifici da 62 mila euro e da 6 mila euro) che come è noto risponde al segretario Matteo Salvini.
Perchè, come dice sempre Ghilardi in un verbale del 24 luglio, «le entrate provengono da Radio Padania e Baracchetti service, mentre le uscite sono destinate a Di Rubba, Manzoni, Centemero e studio Dea Consulting».
Ovvero il vecchio studio dei due commercialisti della Lega ora agli arresti, con sede a Bergamo. Scrivono gli ispettori Ubi: «La movimentazione (verso Dea Consulting, ndr) evidenzia chiari indici di anomalia che dovevano determinare la segnalazione di attività sospetta».
Si parte con un accredito di 357 mila euro a favore della “Taaac srl”, sede nell’ufficio di Michele Scillieri, società controllata dal «mondo Di Rubba», un mondo, come si vedrà che gira tutto intorno al Carroccio.
«Risulta evidente — scrivono gli ispettori — che l’ammontare degli importi e delle causali utilizzate… non trovano alcuna giustificazione… E il suo comportamento è ancora più grave se si considera che in occasione della compilazione della scheda cliente nel portale Antiriciclaggio, lei ha annotato che la movimentazione del conto corrente era “regolare”…»
Per esempio gli assegni circolari emessi nel marzo 2018 sempre dalla “Taaac” per 330 mila euro a favore di tale Giancarlo Signoretto, pensionato settantatreenne, ex socio unico e amministratore della società “Elite srl” (immobiliare fallita nel 2017), oppure 60 mila euro girati alla “Cafin spa”, società attiva nel mondo editoriale per uno strano recesso di compravendita di cui però non esiste traccia.
D’altronde, notano gli ispettori di Ubi, la movimentazione del conto Dea Consulting è di circa un milione di euro all’anno tra il 2016 e il 2017, ben superiore «al fatturato della società nel medesimo biennio».
In particolare, «in merito alla movimentazione sopra riportata, si rileva che nel periodo di analisi (2015-2018) il conto corrente dello Studio Dea ha ricevuto accrediti provenienti dal partito politico Lega Nord, Lega per Salvini Premier e da soggetti collegati al partito, per circa 700 mila euro, con causali che fanno riferimento al pagamento di fatture…». Seguono ben 85 bonifici, tutti dal partito.
(da “La Stampa”)
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