IMMIGRAZIONE: SPARISCE IL REATO E RESTA L’ESPULSIONE
MARONI “NON INDIETREGGERA’ DI UN MILLIMETRO” IN PADANIA, MA PER FORTUNA CHE A ROMA SI ARRENDE AL BUON SENSO…FORSE L’HA CAPITA ANCHE LUI
Pare che si sia arrivati a una conclusione, peraltro da noi auspicata da mesi: quella che poi interessava al popolo del Centrodestra che non ama “giochetti” su chi fa la voce più grossa per acquistare visibilità partitica, senza guardare alla sostanza del problema. Agli elettori interessa che siano espulsi e allontanati gli extracomunitari che delinquono ( e sono circa 50/100mila). Chi lavora onestamente e paga le tasse non si è mai capito perchè dovesse fare la valigia per tornare in Sudamerica e poi ritornare a rioccupare il posto di badante che aveva prima. Solo una mentalità contorta poteva avere in testa una soluzione del genere. In attesa comunque che si affronti anche il nodo “badanti, colf, baby sitter” pare che ci sia un tacito accordo al Governo per cambiare il reato di “immigrazione clandestina” con relativo arresto e carcere, in una sola sanzione amministrativa accompagnata dall’espulsione. Lo stesso Maroni, conscio di aver commesso troppe gaffe, lo avrebbe proposto in Consiglio dei Ministri: il disegno di legge che contiene la norma potrebbe essere modificato dalla maggioranza, in fase di esame parlamentare. La strada è quella di trasformare l’ipotesi di reato in semplice infrazione amministrativa. Il clandestino non verrebbe arrestato e neppure processato, ma subirebbe l’immediata sanzione amministrativa dell’accompagnamento coatto alla frontiera ( come avviene in Francia).
Deo gratias, ci siamo arrivati ad applicare il buon senso. La soluzione ora proposta da Maroni sarebbe peraltro una scelta obbligata. Nelle scorse settimane, nel corso di incontro coi vari leader europei, Silvio Berlusconi aveva tratto la convinzione che una decisione unilaterale del Governo italiano in tema di contrasto alla immigrazione clandestina avrebbe avuto un peso negativo nei rapporti internazionali. La Comunità europea, inoltre, aveva escluso la possibilità che un singolo Paese potesse adottare una normativa più rigida degli altri.
Non solo, il ministro Alfano ha commissionato uno studio per stabilire l’incidenza degli arresti sul sistema carcerario: ne è emerso un quadro disastroso, le carceri avrebbero rischiato il collasso. Senza contare che la formulazione del reato di “immigrazione clandestina” era invisa a una parte consistente del Centrodestra, al Vaticano e all’opposizione.
Anche se Maroni è quello che ” non indietreggia di un millimetro”, meno male che stavolta ha fatto “qualche metro indietro”, evitando di precipitare nel burrone e Bossi, che sa vedere oltre le acque del Po, gli ha consigliato una onorevole ritirata, come avevamo previsto. Ora però rimane aperto il problema più serio: i 50/100mila irregolari che delinquono vanno trovati, fermati e accompagnati al confine. E ritorniamo a ribadire che bisogna pagare gli straodinari agli agenti e ai carabinieri, farli girare in borghese e dotarli di strutture logistiche adeguate. Se avessero tutto, come in altri Paesi europei, in due mesi le nostre forze dell’ordine risolverebbero il problema. Meno chiacchiere e più quattrini…
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