IN RAI VA SEMPRE IN ONDA “SPROFONDO ROSSO”
VIALE MAZZINI AFFONDA IN UN BUCO DI 50 MILIONI DI EURO… DEBITO CONSOLIDATO DI 200 MILIONI… 10.000 DIPENDENTI, 3.000 PRECARI… MA PER SEGUIRE LE ELEZIONI USA INVIATI 40 CRONISTI
Secondo l’Osservatorio di Pavia abbiamo i telegiornali più brutti d’Europa, con una percentuale doppia di temi politici rispetto a quelli degli altri Paesi europei, ma in una cosa la Rai è sempre in testa: nei debiti che riesce ad accumulare di anno in anno e che hanno portato a un debito consolidato di 200 milioni di euro.
Solo quest’anno il deficit previsto si aggira sui 50 milioni per una struttura clientelare ed elefantiaca, con oltre 10.000 dipendenti e circa 3.000 precari, sedi in tutte le Regioni, inviati con spese a manetta, viaggi e alberghi di lusso compresi.
Ora il direttore generale Claudio Cappon cerca di “tagliare” anche lui, costretto dagli eventi, cercando di prevedere un risparmio futuro di 110 milioni per far fronte principalmente al “buco” derivante dai mancati introiti pubblicitari e dai mancati ricavi commerciali ( 92 milioni di euro in meno, rispetto alle previsioni).
Solo il calo della raccolta pubblicitaria della Sipra è stata calcolata in 50 milioni di euro e, in assenza di una governance, è derivante dalle perenni liti tra i partiti e la situazione si fa sempre più drammatica.
Secondo la Rai il canone è troppo basso ( per gli Italiani invece è una rapina), i dipendenti e le spese sono troppe, anche se dal punto di vista audience Viale Mazzini con un 42,7% batte Cologno Monzese che si ferma al 39,3%.
Con la differenza che i secondi, senza canone, fanno utili e i primi, con il canone, solo debiti. Cappon emana a ritmo industriale circolari per ridurre gli sprechi, vietando di viaggiare in business class, disponendo maggiori controlli sulle fatture, riducendo le missioni all’estero e gli acquisti diretti dei biglietti aerei.
Immaginate che solo per seguire la campagna elettorale negli Stati Uniti, la Rai aveva la bellezza di 40 cronisti, con una spesa di 170 mila euro, esclusi vitto e alloggio e vi farete un’idea della mangiatoia e degli sprechi che vengono consentiti in Viale Mazzini.
Vi sono poi settori Rai con personale e spese elevate come Rainews24: 110 giornalisti, 40 milioni di costo l’anno per 90.000 spettatori in chiaro al giorno su Rai3 e 3.000 al giorno sul digitale.
Poi ci sono i 35 milioni che spende Rai International ogni anno per un miscuglio informe di programmi destinati agli Italiani all’estero, e ancora Rai Cinema che in otto anni ha speso 2 miliardi di euro per il suo magazzino.
In questo caos istituzionalizzato si comprende perchè il tostissimo manager Stefano Parisi, di Fastweb, ha respinto ogni possibile candidatura alla direzione generale Rai, in quanto è impossibile avere carta bianca.
Lo stesso motivo per cui il “piano Minoli” giace nel limbo: prevedeva il riassetto globale della Rai attraverso il taglio degli esuberi e delle incompetenze per ben 5.000 unità …
Roba da altro pianeta… subito archiviato.
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