INCIUCIO PRIDE, IL PATTO APPARE SEMPRE PIU’ CHIARO
LE PAROLE DI COPPI, I MESSAGGI DI ROMANI, RENZI CHE NON CONVOCA IL CDM
http://s23.postimg.org/qqdp34ul7/lotteria.jpgE adesso il “patto segreto” del Nazareno è alla luce del sole. Illuminato da fatti concreti, dichiarazioni, atti di governo.
Avvolto da un groviglio stretto di ricatti, tra Arcore e palazzo Chigi.
È lo scambio tra la “salva-Berlusconi” che ridia all’ex premier l’agibilità politica e i voti di Forza Italia sul Quirinale. Per Silvio Berlusconi il grande scambio è ancora possibile, anzi regge ancora: “È ancora tutto aperto” ha detto ai suoi.
Ecco perchè il capogruppo Paolo Romani, uscito da un mega vertice ad Arcore, rilascia a Repubblica un’intervista concordata con Berlusconi, che suona come un doppio messaggio a Renzi.
Il primo riguarda la norma “salva-Silvio”: “E’ una norma di civiltà . Sarà il consiglio dei ministri a decidere che fare dopo l’elezione del Quirinale”.
Il secondo segnale riguarda, appunto, il successore di Napolitano: “L’ingiustizia che ha subito il nostro leader colpito da una parte minoritaria e militante della magistratura esige che il vulnus venga sanato. Chi salirà al Colle non potrà che porsi il problema”.
Parole che trovano ancora corrispondenza piena nelle mosse di palazzo Chigi. Dove Renzi va ripetendo ai suoi che considera “chiuso” il caso del decreto fiscale, per sedare le polemiche scoppiate in casa Pd. Chiuso a parole.
Perchè, nei fatti, la “salva-Silvio” è ancora tutta aperta. Approderà , lo ha dichiarato il premier, in consiglio dei ministri a marzo.
I fatti di Renzi corrispondono pienamente ai messaggi di Romani. È per questo che la minoranza Pd, a partire da Cuperlo, chiede a gran voce un consiglio dei ministri che cambi il decreto prima che si aprano le urne presidenziali.
Richiesta a cui si è associata Scelta civica. Senza un atto formale, spiega Cuperlo nella sua intervista, la legge ad personam che annulla per Silvio Berlusconi gli effetti della Severino è ancora sul tavolo.
Anzi, diventa l’elemento principale della trattativa tra Renzi e l’ex premier sul Quirinale visto che Renzi ha annunciato che la norma sarà ridiscussa nel consiglio dei ministri di marzo, a giochi fatti sul Quirinale.
Non solo. Il diavolo, spiegano costituzionalisti vicini al Colle, è nei dettagli.
Per sua natura il provvedimento, essendo un decreto legislativo, è sotto la responsabilità del governo e il Colle si limita a emanarlo.
Il che significa che sarà il prossimo capo dello Stato ad emanarlo e Giorgio Napolitano, nella fattispecie, non avrà più la responsabilità nè politica nè giuridica di leggere una norma che, nei fatti, contrasta con la sua decisione di non concedere alcun provvedimento di clemenza a Berlusconi.
Anzi, è l’opposto della filosofia di questo capo dello Stato poichè fa apparire il condannato Silvio una specie di vittima della cattiva legislazione su frode ed evasione fiscale.
Dunque, del decreto che cambia le norme su frode fiscale ed evasione se ne occuperà il prossimo capo dello Stato. Se sarà espressione del Nazareno, la “salva-Silvio” è tra i primi atti del governo che dovrà emanare il Colle.
Eccolo, dunque, il groviglio di “ricatti”, parola sdoganata sul Mattinale del critico Renato Brunetta, che avvolge la trattativa del Nazareno.
C’è il ricatto di Berlusconi che ha ricominciato a martellare, attraverso in suoi, sulla richiesta di agibilità politica.
E che subordina a un capo dello Stato sensibile al tema i suoi voti.
E c’è quello di Renzi, che ha dato il “segnale” a Berlusconi con la salva-Silvio, ma adesso, pretende il contro-segnale, ovvero che su Colle e riforme Forza Italia si muova con assoluta fedeltà .
Lo dice, senza tanti giri di parole l’avvocato Franco Coppi in un colloquio con Carlo Tecce sul Fatto: “Mi chiede — dice l’avvocato di Silvio Berlusconi – se la polemica sul 3 per cento per i reati fiscali e sul mio assistito Silvio Berlusconi c’entri con la partita per il Quirinale? E io le rispondo di sì, altrimenti perchè Matteo Renzi promette che la pratica sarà rinviata a presidente eletto e dopo la fine dei servizi sociali a Cesano Boscone?”.
Insomma, la norma della discordia, sospesa ma non stralciata, rinviata a dopo il Quirinale assomiglia anche per il principe del foro alla più classica “carota” evocata da Calderoli fatta vedere al “somaro” per farlo correre nella direzione voluta.
Dove il somaro in questione sarebbe Silvio Berlusconi: “Il provvedimento — prosegue Coppi – appare legato alle trattative per il Quirinale, utilizzato come un messaggio mentre ci avviciniamo all’appuntamento per la successione di Giorgio Napolitano. È scorretto per i cittadini che potrebbero beneficiare della soglia del 3 per cento e per il Berlusconi politico”.
Scorrettezze, ricatti, patti segreti.
La verità è che Berlusconi, uno abituato a giocare duro, ha spiegato ai suoi, in vista dell’approdo della legge elettorale al Senato, che l’asse con Renzi non va assolutamente fatto saltare.
Il segnale della “salva-Berlusconi” ad Arcore lo sapevano in pochissimi. In pochi sanno che in queste ore gli abboccamenti con palazzo continuano.
Di Gianni Letta che ambisce al ruolo di prossimo segretario generale del Colle.
E di Denis Verdini: “Renzi — ha ripetuto a Berlusconi – si è fatto sfregiare per darti un segnale e sta reggendo un casino enorme con i suoi. Mica si può mandare tutto all’aria con uno che si impegna così”. Già .
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply