INFERMIERA SI TROVA BIGLIETTO NELLA POSTA: “CI PORTI IL CORONAVIRUS”
LAVORA NEL REPARTO MALATTIE INFETTIVE: “QUELLE PAROLE MI HANNO FERITA, SONO MESI FATICOSI, MI CAPITA DI USCIRE IN LACRIME DAL REPARTO. NON MI ASPETTO UN GRAZIE, MA NEMMENO PAROLE DEL GENERE”
Ha sentito suo fratello e sua madre parlare fuori, nel cortile di casa, e si è affacciata. Capannori, centro a pochi chilometri da Lucca. “Mi sa che ti hanno lasciato un messaggio…”.
E’ così che Damiana Barsotti, 48 anni, infermiera del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Luca si è trovata tra le mani quel foglio scritto al computer.
Poche righe, ma parole affilate: “Grazie per il Covid che tutti i giorni ci porti in corte. Ricordati che ci sono anziani e bambini, grazie”. Messaggio anonimo, ma purtroppo chiaro: “Non è che uno si aspetta un grazie, ma sinceramente quel messaggio mi ha ferito” racconta Damiana che fa l’infermiera da quasi trent’anni. “Sono momenti durissimi, mi capita di piangere andando a vestirmi in reparto o di piangere uscendo a fine turno, non mi era mai capitato di stare in mezzo a un dolore così diffuso, a una malattia così imprevedibile”.
Racconta dei turni a lottare contro il contagio da coronavirus, dell’ansia: “Ho in testa gli occhi di chi sta sdraiato sul lettino con la maschera di ossigeno alla bocca e chiede a noi: “ce la farò?” e noi facciamo di sì con la testa, ma è per fargli coraggio. Perchè la verità è che non sappiamo niente. Se ce la farà o non ce la farà perchè non conosciamo la grammatica di questo virus e a volte vediamo miglioramenti che ci lasciano sperare e poi peggioramenti improvvisi e inaspettati. Non è come per le altre malattie che dai una medicina e ti aspetti un certo decorso”.
Damiana racconta anche la paura: “A volte mi chiedo: sono coperta bene? Ho messo tutti i dispositivi per proteggermi?”.
Non ha idea su chi possa aver depositato quel biglietto nella posta di quel gruppo di case in cui abita: “Siamo in diversi qui e a volte c’è stato qualche battibecco con i vicini, ma non mi sarei mai aspettata un biglietto come quello e in un momento così difficile”.
Ha chiamato i carabinieri che hanno scritto in un verbale la storia di quel messaggio. La vicenda è stata riportata anche sul Tirreno. “Va detto che dopo che si è sparsa la notizia ho ricevuto la solidarietà del sindaco di Capannori Luca Menesini, degli infermieri del reparto e dei medici e quella dei dirigenti dell’Asl Nord Ovest e la cosa mi ha fatto piacere. Siamo noi i primi a fare la massima attenzione ai comportamenti quando usciamo dal reparto e siamo noi i primi a pagare se dovessimo commettere una qualche disattenzione” dice ancora Damiana che non presenterà nessun esposto: “A che serve? Non ho tempo, sta per cominciare il mio turno…”.
(da agenzie)
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