INTERVISTA A GUIDO VERDI, LEADER LOMBARDO DI “BLU PER L’ITALIA”: “RIPORTARE I CITTADINI ALLA POLITICA, RIFORMARE LO STATO, AIUTARE LE IMPRESE, O DALLA CRISI NON SE NE ESCE”
“SI TAGLINO GLI SPRECHI, NON I SERVIZI ESSENZIALI COME SICUREZZA E SANITA'”… “LA POLITICA RITORNI AD ESSERE CAPACITA’ DI ASCOLTO, ONESTA’ E COMPETENZA”
Incontriamo Guido Verdi, il leader lombardo di “Blu per l’Italia”, la nuova associazione di impegno civile che sta crescendo sul territorio nazionale, in una pausa della sua frenetica giornata.
Da sempre nel mondo dell’informatica, ha fondato a metà degli anni ’90 il primo consorzio italiano nel ramo della manutenzione hardware.
Ha fatto parte della nazionale di karate e oggi è presidente della più antica palestra di Milano specializzata in questo sport
Lei è il responsabile della nuova associazione “Blu per l’Italia” per la Lombardia, regione industriale per eccellenza. Dal suo osservatorio privilegiato, si sentono dei segnali di ripresa o continua a prevalere, tra gli operatori economici, il pessimismo?
Sarei felice di poter sostenere che qualcosa stia cambiando, ma purtroppo all’orizzonte non si vedono segnali di ripresa: si era riposta qualche speranza nella nuova Legge di stabilità , ma non contiene le misure che sarebbero necessarie. La crisi si sente ed è ancora molto forte.
Lei è a contatto con molte realtà imprenditoriali: sono disillusi dalla politica in generale o da questa politica? Cosa chiedono a chi governa il Paese?
Guardi, il piccolo e medio imprenditore non assistito chiede solo più fatti e meno proclami, misure reali e non solo quelle annunciate che poi non si concretizzano mai.
Molti piccoli imprenditori sono soffocati dalla difficoltà di accedere al credito e da una tassazione da record europeo. Si sentono solo abbandonati dallo Stato o esso assume anche il ruolo di riscossore impalcabile, attraverso i meccanismi di Equitalia che ha generato molti drammi?
Non mi nascondo dietro un dito: le banche ormai da tempo non svolgono più il loro principale ruolo di dare accesso al credito, i mutui sono in fortissimo calo, i giovani senza un lavoro sicuro non possono accedere al credito e le aziende sono soffocate dalle richieste di rientro. Su questo quadro, già di per sè tragico, si innesta poi il sistema di riscossioni da parte di Equitalia che applica tassi fuori dal mondo. Non dimentichiamo che quando un cittadino perde il posto di lavoro perde anche il diritto alla propria dignità : spesso gli viene staccata la luce, il gas, tolto il mutuo. Con Equitalia che attacca senza pietà e senza venire incontro ai drammi familiari che ne derivano.
Per dare respiro alle aziende in difficoltà quali provvedimenti suggerirebbe?
Eliminare i costi inerenti l’assunzione dei dipendenti, pagare l’Iva solo dopo l’incasso delle fatture e garantire un accesso al credito per le nuove aziende a tassi agevolati. Questo tanto per iniziare.
La Lombardia è anche teatro di episodi diffusi di microcriminalità , fenomeno che colpisce gli strati più deboli della popolazione. “Blu per l’Italia” che posizione assume di fronte alla richiesta di maggiore sicurezza?
Invece che ridurre gli organici da gennaio 2014 di 15.000 unità , come annunciato dal capo della Polizia, il personale va potenziato attraverso una seria razionalizzazione: meno scorte ai politici e più presenza sul territorio, meno sprechi ai vertici e più volanti per strada. Occorre rinnovare il parco auto, pagare gli straordinari agli agenti, avere i soldi per la benzina: siamo ridotti a questo. E poi occorre la certezza della pena, questo chiede la gente comune.
La Lombardia è ritenuta, nel campo sanitario, una delle regioni di eccellenza del nostro Paese. Tutto oro quello che luccica?
Il Sistema Sanitario della Lombardia è un’eccellenza riconosciuta a livello europeo. La Lombardia è la regione più popolosa e più ricca del Paese, con un bilancio pari a quello di un piccolo Stato e una sanità che da sola costa quasi 17 miliardi di euro. Un sistema unico in Italia, fondato sulla libertà di scelta e sulla parità tra pubblico e privato, introdotto con la Legge Regionale 31/97, che i cittadini hanno dimostrato di apprezzare. Un servizio pubblico e privato di altissima qualità complessiva.
Non possiamo dimenticare che la Sanità lombarda è stata travolta, in alcune sue strutture, da pesanti scandali e inchieste. La politica porta necessariamente alla corruzione nel sistema sanitario?
La magistratura, nei suoi gradi di giudizio, effettuerà le valutazioni che le competono. Ritengo che la politica non sia il male assoluto, ma che possono esserlo le persone che si occupano di politica senza averne qualità manageriali e morali.
“Blu per l’Italia” sta riscuotendo interesse anche in Lombardia: quali categorie o ambienti si stanno avvicinando in particolare? Cosa chiedono alla politica?
Mi creda, nell’arco della giornata, mi capita di essere a contatto con persone di diversa estrazione, che siano giovani, casalinghe o imprenditori poco cambia: tutti vorrebbero dalla politica un linguaggio semplice, capacità di ascolto, onestà nei comportamenti e fatti concreti.
Le diamo una virtuale bacchetta magica: se potesse far passare una sua proposta di legge, quale norma vorrebbe introdurre nel nostro Paese?
Ci sarebbero tante cose da riformare, dal comparto sicurezza all’innovazione, dalla legge sul debito pubblico alla riduzione del peso fiscale per aziende e dipendenti. Però ritengo che la prima cosa da fare sia una riforma del sistema elettorale che consenta ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti in collegi elettorali di piccole dimensioni, magari un proporzionale con sbarramento al 5% e con la preferenza al candidato. A questo deve essere abbinata una riforma costituzionale dello Stato, con la fine del bicameralismo perfetto. In una parola riportare i cittadini alla politica, lo scopo non a caso di “Blu per l’Italia”.
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