IRRIDUCIBILI PD PRONTI ALLA BATTAGLIA: “RISPETTO PER LA NOSTRA GENTE”
“GLI ELETTORI DELLE PRIMARIE HANNO SCELTO RENZI MA NON PERCHE’ FACCIA COME GLI PARE”
«Come si fa ad avere una “profonda sintonia” con un pregiudicato? Si può capire una momentanea convergenza…». La minoranza del Pd, il “correntino”, darà battaglia oggi nella direzione che Renzi non ha voluto rinviare e che voterà sul “sistema ispanico” modificato.
Questa volta sull’onda dell’indignazione per il Cavaliere “sdoganato”, ricompare l’opposizione interna. Divisa, per la verità , in spifferi di correnti.
Perchè gli irriducibili sono soprattutto i bersaniani.
Mentre i “giovani turchi” e Gianni Cuperlo, lo sfidante di Renzi alle primarie, sono più cauti.
In trincea c’è Stefano Fassina, l’ex vice ministro dell’Economia che si è dimesso dopo il “Fassina chi?” di Renzi
I bersaniani Alfredo D’Attorre, Nico Stumpo, Danilo Leva chiedono a gran voce un referendum tra gli iscritti e oggi presenteranno un documento in direzione.
Anche se per il referendum ci vuole la maggioranza delle firme.
«Il segretario si appella al voto delle primarie dell’8 dicembre attacca D’Attorre — però se passano le liste bloccate come è annunciato è un tradimento del popolo delle primarie perchè significa riesumare il Porcellum. La gente ha eletto Renzi non per fare quello che gli pare».
E comunque, annuncia D’Attorre, lui non voterà mai in Parlamento una riforma che restituisce un para-Porcellum, nemmeno nel nome della disciplina di partito.
Oggi in direzione ci sarà Massimo D’Alema che dovrebbe intervenire.
Intanto sulla rivista della sua fondazione “Italianieuropei”, scrive che la segreteria di Renzi e l’avvento di una nuova generazione nel Pd costituiscono una speranza, però il neo segretario non ceda a «tentazioni elitarie».
Ma soprattutto D’Alema avverte Renzi: «Fare cadere il governo Letta e votare nel 2014 rimetterebbe in gioco Berlusconi ».
Il Cavaliere in una mossa sola è riuscito a mandare in tilt i Democratici.
Anche Bersani, l’ex leader, è in disaccordo sull’incontro Renzi-Cavaliere. Ricevendo in ospedale la visita del segretario ieri, gli ha raccomandato di tenere in conto «la sensibilità della nostra gente».
I militanti dem sono furenti. Però un inatteso assist a Renzi arriva dai “giovani turchi”.
Francesco Verducci, il portavoce, twitta: «Il berlusconismo è durato così a lungo grazie all’anti berlusconismo ». Matteo Orfini parla di «atteggiamento laico» necessario: «Il modello elettorale spagnolo corretto in senso tedesco è da valutare nel merito. Il nostro “no” chiaro è sulle liste bloccate e pensiamo che ci voglia l’accordo nella maggioranza di governo. Ma le parole di Alfano lasciano ben sperare ».
E su Berlusconi? «No all’antiberlusconismo becero, non ho condiviso l’uscita di Fassina, ma neppure quanto ha detto Gianni… ».
I cuperliani, così divisi, si incontreranno stamani alle 13, prima della segreteria. E riunioni di corrente sono in vista, da Areadem ai Popolari. Pippo Civati, l’altro sfidante di Renzi alle primarie, mette in guardia dagli «abbracci mortali»: «Ma sono ridicole le critiche di quelli che sono stati nel governo con i berlusconiani, vediamo piuttosto il merito».
Partono i botta e risposta.
Antonello Giacomelli, ex coodinatore della segreteria di Franceschini, ironizza: «Più cautela nei giudizi da chi è stato nel governo», da Fassina cioè.
Il lettiano Francesco Sanna sostiene che dell’incontro con Berlusconi bisogna farsene una ragione come del resto Letta fu costretto alle “larghe intese”.
Giovanna Casadio
(da “La Repubblica”)
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