L’ITALIA SI ARMA
4 MILIONI DI FAMIGLIE POSSEGGONO UNA PISTOLA…IL 58,7% DEGLI ITALIANI HA PAURA DELLA CRIMINALITA’… 10 MILIONI LE ARMI LEGALI NEL NOSTRO PAESE…INTERE ZONE PERIFERICHE A RISCHIO CRIMINALITA’… IL TABACCAIO DI APRILIA, DOPO 4 RAPINE, HA SPARATO ESASPERATO, UCCIDENDO IL RAPINATORE ROMENO… MENTRE MARONI FA SOLO CHIACCHIERE MEDIATICHE E LA RUSSA GIOCA COI SOLDATINI
Non siamo qua a giustificare i “giustizieri della notte”, ma neanche ad assolvere i “parrucconi dormienti di giorno”. Se lo Stato non fosse latitante, nessuno si sognerebbe di prendere un fucile e sparare a dei rapinatori in fuga che avevano tentato di portarsi via l’incasso della giornata (uccidendo un romeno, come ad Aprilia). Per una semplice ragione: non vi sarebbe mai stata la rapina e non vi sarebbero mai stati i rapinatori. Se poi Prodi avesse richiesto a suo tempo la deroga alla norma europea ( concessa fino al 2011 ad altri Paesi europei richiedenti un rinvio della libera circolazione dei romeni) non vi sarebbero neppure romeni in Italia.
Se lo Stato avesse investito in commissariati periferici, in uomini della intelligence che sappiano portare avanti indagini delicate, in strutture logistiche adeguate ai tempi, in qualificazione e remunerazione del personale, in una capillare presenza nei piccoli centri, non saremmo a questi punti.
Se lo Stato, invece che condoni e indulti, avesse saputo garantire la certezza della pena, se avesse identificato ed espulso i circa 100mila stranieri che vivono di criminalità nel nostro Paese, se avesse saputo fronteggiare la microcriminalità italiana e combattere efficacemente mafia e camorra, invece che giocare ai soldatini per “aumentare la percezione di sicurezza” o promuovere leggi farraginose e poco efficaci se non per i risvolti mediatici che esse hanno da parte di certa stampa compiacente, l’Italia non si armerebbe in modo così pesante.
Secondo i dati dell’Eurispes, sono ormai 10 milioni le armi legali presenti in Italia, pari a ben 4 milioni di famiglie in possesso di almeno una pistola: il giro di affari italiano delle armi sfiora i 12 milioni di euro. In cima alla lista delle città più armate ci sono Torino e Milano, seguite da Roma e provincia, con circa 2 milioni di armi denunciate.
Secondo l’Istat, il 58,7% degli italiani ammette di avere sempre più paura della criminalità e la Confcommercio stima addirittura all’83,6% la percentuale di italiani che si sentono esposti a tutti i tipi di reato, auspicando una riforma del T.U. di pubblica sicurezza.
L’ultimo episodio finito su tutti i media si è verificato pochi giorni fa, quando, di fronte all’ennesimo tentativo di rapina ai suoi danni, un tabaccaio di Aprilia ha preso il suo fucile regolarmente denunciato, e ha sparato ad alcuni ladri che si erano introdotti nel suo negozio, colpendo un giovane romeno che è rimasto ucciso. La zona dove è avvenuto l’episodio è diventata da tempo un punto di riferimento di molti malviventi, la popolazione è esasperata e solidale con il commerciante. Concordiamo, anche se l’accusa di omicidio volontario porterà il tabaccaio a un lungo processo.
Cosa dice la legge vigente (recentemente modificata) al proposito? E’ autorizzato l’uso delle armi per difendere la vita e i beni personali. Nel caso di violazione di domicilio non è più punibile chi spara contro il malvivente, oppure lo colpisce con un coltello per difendere la propria o altrui incolumità . Per i beni la condizione è che via sia pericolo di aggressione e che non vi sia desistenza da parte dell’intruso. La norma prevede che chi, trovandosi in casa o sul luogo di lavoro, si sente aggredito o crede minacciati o aggrediti i beni che gli appartengono, può reagire come crede, utilizzando le armi legittimamente detenute e anche uccidendo, nell’ambito di una reazione “proporzionata”. E’ stato abrogato il concetto di “eccesso di legittima difesa”, per cui fino al 2006 si poteva essere condannati.
Comunque se invece che puntare a far aumentare solo “la percezione” di una maggiora sicurezza, il Governo molto più concretamente si fosse posto l’obiettivo di “garantire” tale sicurezza, non vi sarebbero in giro così tante armi in Italia. Le periferie, le piccole città hanno bisogno di un recupero in termini di sicurezza e decoro, occorre prevenire i reati e non solo reprimerli.
Basterebbe individuare i delinquenti di qualsiasi etnia prima che commettano un reato, invece che far sparare schioppettate ai cittadini per difendere il proprio orticello, in assenza dello Stato.
La nostre valutazioni critiche sulla reale efficacia delle misure del pacchetto sicurezza Maroni cominciano a farsi largo persino su “il Giornale” in cui si legge “ci piacerebbe vedere qualcuna di quelle espulsioni di criminali clandestini che ci erano state prospettate” e ancora “Occorre fare di più, non limitarsi a presidiare i centri urbani, per questo occorrono uomini e mezzi, risorse aggiuntive al ministero degli Interni e non tagli”.
Meglio tardi che mai…
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