LA BUFALA DEL SOSPETTO TERRORISTA, ORA LA QUESTURA REVOCA L’ALLARME
IL POVERETTO VIVE A TUNISI DA 5ANNI ED E’ STATO PRELEVATO DAL BAR DOVE LAVORAVA MA NON C’ENTRA NULLA: “ORA QUERELO TUTTI”
E’ rientrato l’allarme terrorismo che nel fine settimana era scattato in Italia, in particolare a Roma, per un presunto attentatore tunisino, come segnalava una lettera anonima indirizzata all’ambasciata italiana a Tunisi.
Dell’uomo, il 41enne Atef Mathlouthi, era stata diffusa alle pattuglie di forze di polizia in servizio di vigilanza anche la fotosegnaletica relativa a quando era stato fermato in Italia in passato per reati comuni.
Poi i successivi accertamenti hanno escluso ogni collegamento tra l’uomo e le vicende terroristiche, e pertanto il tunisino in questione, che vive e lavora nel Paese d’origine, al momento – riferisce la stessa Questura di Roma – “non è ritenuto un pericolo concreto e attuale”.
E l’intera vicenda, sebbene resti comunque “in fase di ulteriore approfondimento”, non ha determinato alcuna allerta “in considerazione del fatto – dice ancora la Questura romana – che, l’innalzamento standard della misure di sicurezza per Pasqua era stato già pianificato”.
L’uomo è stato raggiunto telefonicamente a Mahdia, sulla costa tunisina, da un’inviata della trasmissione di Rai3 ‘Chi l’ha visto?’ “Tutte falsità su di me e non sono in fuga” ha risposto alla chiamata, minacciando querele su querele nei confronti degli organi di informazione.
L’uomo, che lavora in un bar, è stato prelevato sul posto di lavoro e trattenuto dalla polizia per tutta la giornata di ieri.
Dal 2012 in Tunisia, non riesce a rientrare in Italia a causa del permesso scaduto e non rinnovato per i problemi con la giustizia avuti in passato.
Prima di rintracciarlo in Tunisia, la polizia italiana si è recata nella casa dove si trova la moglie, italiana, che vive a Palermo con i 4 figli avuti dall’uomo: “Mi sono spaventata molto”, ha detto la donna, anch’essa intervenuta a ‘Chi l’ha visto?’.
Alla trasmissione è intervenuto anche l’avvocato dell’uomo che ha dichiarato che a spedire la presunta lettera anonima sarebbe stata una donna, moglie di un collega di Mathlouthi, con cui avrebbe un contenzioso economico.
Ma prima di far scattare allarmi immotivati, non basterebbe informarsi?
(da agenzie)
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