LA FARSA: BERLUSCONI INAUGURA LA STAZIONE TIBURTINA, MA C’E’ SOLO UNO DEI DUE ATRI, NON LA STAZIONE
NON SI SA SE RIDERE O PIANGERE: BERLUSCONI E MORETTI TAGLIANO IL NASTRO DI UNA STAZIONE CHE NON C’E’….50.000 METRI QUADRI, 29 ASCENSORI E 57 SCALE MOBILI ANCORA DA REALIZZARE…I PRECEDENTI SPOT DELLA PALERMO-MESSINA E DEL PONTE SULLO STRETTO
Silvio Berlusconi e mezzo governo schierati e impettiti per inaugurare l’atrio di una stazione ferroviaria.
Avete letto bene: l’atrio, non la stazione, per la quale il cantiere rimane aperto, i lavori sono tutt’altro che finiti e stando alle ottimistiche previsioni ufficiali saranno completati alla metà dell’anno prossimo.
È successo a Roma nel quartiere Tiburtino e di fronte alla selva di alte autorità impegnate nel taglio del nastro del nulla, compiaciute come si trattasse davvero di un grande evento, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, il presidente delle Ferrovie, Lamberto Cardia, l’amministratore delegato, Mauro Moretti, la presidente del Lazio, Renata Polverini, più varie ed eventuali.
Di fronte al viavai di auto-blu, al codazzo di segretari e segretarie, addetti stampa, agenti delle scorte, fotografi, perfino qualcuno dei selezionati presenti non ha fatto a meno di riderci su: “È come se avessi deciso di ristrutturare casa e avessi invitato parenti, amici e conoscenti a una grande festa per l’inaugurazione della tazza del cesso”.
Perfino gli attenti addetti stampa delle Ferrovie hanno dovuto faticare parecchio per indorare il poco che il convento metteva a disposizione magnificando nelle quattro pagine consegnate ai giornalisti l’importanza dell’opera al momento in cui sarà finita davvero (322 milioni di curo di investimento, 50 mila metri quadri di superficie, 29 ascensori, 57 scale mobili), e liquidando in poche righe il poco già realizzato, cioè uno dei due atrii della stazione, quello denominato Pietralata (l’altro lo chiameranno Nomentano).
Durante la cerimonia non sono mancati momenti di ilarità , come quando, per esempio, la presidente della Regione, alla quale probabilmente nessuno si era premurato di dire la verità , e cioè che era tutta una messa in scena, ha orgogliosamente ricordato che “i tempi di realizzazione sono stati rapidissimi”. Berlusconi ha fatto l’elenco delle grandi infrastrutture realizzate, facendo finta di non sapere che 10 giorni prima davanti a Montecitorio imprenditori del mattone e muratori perla prima volta nella storia avevano manifestato insieme per ricordare a lui e al suo governo che è tutto praticamente fermo da anni e intanto il settore dell’edilizia ha lasciato sul campo 250 mila dipendenti.
Anche in questo caso qualcuno ha riso: “Rilegge le opere scritte sulla mitica lava-gnetta di Vespa”.
In fatto di inaugurazioni tanto fastose quanto taroccate i governi Berlusconi cene avevano propinate di tutti i colori, anche se mai di questo livello.
Il mese preferito è proprio dicembre: quando la gente normale pensa ai regali e alle feste, al capo del governo viene la voglia di sforbiciare nastri tricolori.
Nel 2004, per esempio, cinque giorni prima di Natale, Berlusconi volle tagliare alla presenza di una folla da stadio (2.500 persone) anche il suo nastro per l’autostrada Palermo-Messina, nel cuore dei Nebrodi, nono-stante venisse aperto un solo senso di marcia, e anche se un mese prima altre autorità nazionali e locali lo avevano preceduto nella stessa cerimonia, le quali autorità avevano fatto a loro volta il bis rispetto a una precedente inaugurazione di altri importanti personaggi all’inizio dell’estate.
Due anni dopo l’inaugurazione ter, furono messi sotto inchiesta 8 tra dirigenti dell’Anas e del Consorzio autostrade siciliane perchè a dispetto della faraonica cerimonia con il capo del governo, mancavano i requisiti minimi di sicurezza: assenza di aeratori, vie di fuga ostruite, colonnine sos fuori uso, illuminazione assente.
Sempre sotto Natale, l’altr’anno toccò al Ponte sullo Stretto con la posa della prima pietra, e forse anche l’ultima, a Cannitello, in faccia aScilla e Cariddi.
E in ambito ferroviario, prima del solingo atrio di Tiburtina, la frenesia berlusconiana da taglio del nastro aveva toccato l’apice con la “triplice meneghina”: tre inaugurazioni consecutive in tre anni per la Stazione centrale di Milano, 2008, 2009 e 2010, sempre in prossimità del Natale.
All’ultima, per la verità , la sua presenza è stata solo annunciata, ma poi si è presentato il sindaco, Letizia Moratti.
Daniele Martini
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Ps La foto di come appare la Stazione in oggetto e di come dovrebbe diventare quando il progetto sarà realizzato realmente.
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