LA LETTERA DI RENZI AGLI ITALIANI ALL’ESTERO E’ PIENAMENTE LEGITTIMA, L’OPPOSIZIONE FACCIA ALTRETTANTO, DOV’E’ IL PROBLEMA?
LA LEGGE PERMETTE L’ACCESSO AGLI ELENCHI IN OCCASIONE DI VOTAZIONI A CHIUNQUE NE FACCIA RICHIESTA…LA LETTERA E’ PAGATA E FIRMATA DAL COMITATO DEL SI’, IL PROBLEMA NON ESISTE… CHI STRILLA SI CURI, L’OPPOSIZIONE SI FA IN ALTRO MODO
In un Paese dove miloni di famiglie sono sotto la soglia di povertà e 4 giovani su 10 non trovano un lavoro, l’opposizione al governo probabilmente avrebbe molto di cui occuparsi, sicuramente di più serio rispetto alla becera polemica da cortile sulla lettera di Matteo Renzi agli italiani all’estero sul referendum.
Decine di deliranti dichiarazioni che fanno solo il gioco del Sì is sono susseguite sui media permettendo poi al Pd di chiudere ogni polemica da chi conosce la normativa vigente, a differenza di tante oche starnazzanti.
Il capogruppo PD alla Camera Ettore Rosato ha così buon gioco: “Invece di gridare allo scandalo e di aprire polemiche pretestuose ed infondate, Brunetta e tutti quelli che hanno accusato Renzi e il Pd di scorrettezza, per l’invio della lettera agli italiani residenti all’estero, vadano a leggersi i regolamenti sull’utilizzo di questi dati. Scopriranno che il Pd agisce, come sempre, rispettando le leggi e le regole, in questo caso pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 2014. Anche stavolta invece di parlare del merito della riforma costituzionale, si tenta di polemizzare su altro. Del resto capisco il difficile mestiere di Brunetta. La riforma della costituzione l’ha condivisa con noi, in gran parte anche votata. Ora sostenere che non serve ridurre i parlamentari, superare il bicameralismo e rendere le nostre istituzioni più efficienti è veramente compito arduo”.
Perchè ha ragione:
1) Gli elenchi degli elettori italiani all’estero sono disponibili a chiunque ne faccia richiesta in occasione di consultazioni elettorali e/o referendarie.
2) Invece che lamentarsi con chi ha ritenuto di utilizzarli, quelli del No avrebbero fatto meglio a fare altrettanto, magari anche prima.
3) Renzi ovviamente avrebbe torto se avesse fatto pagare la stampa e la spedizione alla Presidenza del consiglio, se avesse scritto anche una lettera di accompagnamento su carta intestata della Presidenza per “far pesare” il suo ruolo istituzionale. Ma così non è: invio e spedizione sono stati pagati dal Comitato del Sì, il depliant è curato dal Comitato del Sì ed è firmato da Renzi a titolo personale come esponente del Comitato stesso.
Dov’è il problema?
I fautori del No stiano sul pezzo e parlino dei contenuti, se continuano a strillare senza ragione finiranno per perdere credibilità .
Perchè un conto è dare voce a costituzionalisti nel merito, altra cosa sta diventando ascoltare ogni giorno le stronzate di Brunetta e Salvini.
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