LA LOGICA DI TOTI APRE LA STRADA A TOTO’ RIINA: “GLI INQUISITI IN GIUNTA? SONO STATI ASSOLTI DAGLI ELETTORI”
TRE SOTTO PROCESSO PER PECULATO IN REGIONE LIGURIA: DUE LEGHISTI E UN FRATELLI D’ITALIA… SE ENTRO UN ANNO E MEZZO FOSSERO CONDANNATI SAREBBERO SOSPESI PER LA LEGGE SEVERINO E LA GIUNTA PERDEREBBE LA MAGGIORANZA
Una mina vagante, che potrebbe complicare la strada al neo presidente Giovanni Toti e alla sua giunta di centrodestra.
La Procura ha chiesto il processo per venticinque politici nell’inchiesta sulle spese pazze in Regione fra il 2010 e il 2012, nella legislatura in cui governatore era Claudio Burlando alla testa d’una maggioranza di centrosinistra.
E però nel lungo elenco di nomi che rischiano a breve di finire a giudizio, firmato dal sostituto procuratore Francesco Pinto, ci sono tre consiglieri ri-eletti dopo le elezioni del maggio scorso: Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone della Lega Nord, Matteo Rosso di Fratelli d’Italia.
Il primo, golden boy del Carroccio, è stato nominato assessore allo Sviluppo economico; il secondo è il nuovo presidente del consiglio regionale.
Rosso, medico, ha rastrellato 3713 voti nel partito di Giorgia Meloni ed è uno dei consiglieri più ascoltati dal neo assessore alla Sanità , la leghista Sonia Viale.
Incombe su di loro la legge Severino, che su questo aspetto parla chiaro.
La conseguenza di una condanna anche di primo grado per peculato, è infatti la sospensione dalla carica: a quel punto, sempre ragionando in linea teorica, o ci si dimette o la maggioranza perde pezzi. Toti si dice tranquillo: «Sono già stati giudicati e assolti dagli elettori».
Tesi assai originale: se Totò Riina venisse votato dagli elettori e portato in Regione sarebbe solo per questo innocente?
O non sarebbero piuttosto collusi o imbecilli i suoi elettori?
Difficile prevedere con certezza i tempi del processo, sebbene non sia azzardato ipotizzare un giudizio di primo grado entro il prossimo anno e mezzo.
Richieste di rimborso di ogni tipo
A spulciare le spese «impresentabili», per centinaia di migliaia di euro, c’è da ubriacarsi in 125 pagine zeppe di nomi di ristoranti e negozi assortiti.
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