LA MELONI PENSA A METTERE LE MANI SULLA SPARTIZIONE DELLE POLTRONE CHE CONTANO, CIOÈ TESORO, CDP, BANKITALIA E PARTECIPATE: LA RIVOLUZIONE E’ RINVIATA, ANDATE IN PACE
AL MINISTERO DELL’ECONOMIA STA PENSANDO A PANETTA CHE, PERÒ, POTREBBE SCEGLIERE IL RUOLO DI GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA…UN ALTRO PROFILO CHE RISCUOTE GRADIMENTO È QUELLO DI DARIO SCANNAPIECO, AL TIMONE DI CDP … VERSO LA RICONFERMA DESCALZI E DELFANTE
Quel che è certo è che da diverse settimane ormai, da quando è caduto Draghi, in casa Fdi si guarda con attenzione anche alle cariche pubbliche in scadenza, al cui rinnovo dovrà provvedere il prossimo governo. La più importante è quella di governatore di Bankitalia
È una partita che si intreccia con quella per il futuro ministro dell’Economia: il preferito di Giorgia Meloni è Fabio Panetta, oggi nel board della Bce. Un nome che in questo momento la leader di Fdi mette davanti ad altri possibili, quali Giulio Tremonti e Maurizio Leo, responsabile economico del suo partito.
Ma Panetta potrebbe optare proprio per il ruolo di governatore della Banca d’Italia, e anche in questo caso – pare – non mancherebbe la benedizione della presidente di Fratelli d’Italia.
Nella prossima primavera scadrà il mandato dei manager delle grandi partecipate: Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo, Enav.
Il centrodestra, se andrà al governo, vorrà dare un segnale di cambiamento. Ma sembra da escludere un ribaltone. Ci sono due figure molto stimate da Giorgia Meloni: quelle di Claudio Descalzi, ad di Eni, e di Matteo Del Fante, alla guida di Poste. Descalzi, peraltro, è stato un applaudito ospite dell’edizione 2021 di Atreju, la manifestazione della destra giovanile.
Descalzi e Delfante sono due dirigenti che viaggiano verso una conferma. Più incerto il futuro degli altri manager. Un altro profilo che riscuote gradimento, negli ambienti meloniani, è quello di Dario Scannapieco, nominato dal governo Draghi al timone di Cassa depositi e prestiti.
Un ruolo chiave, Cdp, può avere in partite chiave come quella di Ita, sulla cui privatizzazione Meloni ragiona non senza perplessità. Altri nomi in ascesa quelli dell’amministratore delegato del Credito Sportivo, Andrea Abodi. E non è da escludere l’ingresso nel grande giro delle nomine del vicepresidente di Veronafiere Matteo Gelmetti, che fa parte del comitato scientifico della fondazione Fare futuro.
C’è infine la grande battaglia della Rai. Anche in questo caso, il centrodestra non è intenzionato a dare il senso di una immediata rivoluzione, ma chiederebbe a Carlo Fuortes, attuale ad, una svolta netta nei palinsesti e nei tg
(da agenzie)
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