LA NUOVA “FORZA ITALIA”? UN BLUFF
SOLO UN’OPERAZIONE DI MARKETING CON NESSUNA NOVITA’… PERSINO GASPARRI E’ SCETTICO: “VEDREMO QUELLO CHE VERRA’ FUORI”
Rullino i tamburi, squillino le trombe: il Cavaliere resuscita Forza Italia. Di nuovo.
“Il progetto è avanzato e pressochè irreversibile”, ha annunciato Angelino Alfano l’altra sera a Porta a porta.
Certo, a molti è venuta una vertigine, tipo attacco di sindrome postraumatica da stress: “Il Pdl tornerà al vecchio nome di Forza Italia”, era l’annuncio che giusto un anno fa (il 16 luglio 2012) Silvio Berlusconi faceva alla “Bild” – prodromo di molte riunioni e molti programmi poi svaniti con la fine dell’estate.
Comunque Daniela Santanchè, data in pole position come volto nuovo del ritrovato partito azzurro, è felicissima: “E’ inutile che mi chieda cosa pensi dell’idea di tornare a Forza Italia: perchè non è un’idea, è una certezza. E’ stato deciso: ci sarà , entro fine mese. Non ci saranno leader perchè Forza Italia è un partito presidenziale: il presidente sarà Berlusconi e non ci saranno altri ruoli politici. Poi certo si discuterà dei ruoli apicali, e spero di farne parte – come è oggi del resto”.
E Angelino Alfano, il segretario del Pdl, che fine farà ?
“Il ministro, se avrà tempo, avrà un ruolo operativo. Se non avrà tempo, il ministro… Però lui ha ragione: è vero, come ha detto, che sono ‘contenta’ di esordire in Forza Italia. Essendo donna sono molto curiosa, mi piace esplorare le cose nuove: e poi, una cosa quando ce l’hai non l’apprezzi più, non la sai più valorizzare. Invece le novità provocano entusiasmi”, aggiunge con tono perfido in direzione del “ministro” Alfano.
Entusiasmi a parte (come la Santanchè, anche l’amazzone Michaela Biancofiore, Giancarlo Galan, Denis Verdini e Daniele Capezzone), nulla o poco è ancora chiaro, in realtà , circa il progetto dei ritorno al partito azzurro.
Naturalmente, proprio come l’estate scorsa, Berlusconi sogna un partito leggero, simil americano, e poi immagina azzeramenti di vertici locali e nuovi imprenditori assoldati per reperire fondi; naturalmente nel Pdl vi sono malumori e scetticismi, da parte degli ex An e non solo.
Fabrizio Cicchitto non a caso precisa: “Sulle caratteristiche che il partito dovrà assumere la discussione aperta, e non può certamente essere risolta a colpi di editti”.
Del resto, è ancora tutto molto vago.
Santanchè, per esempio, immagina che Forza Italia conviva per un periodo accanto al Pdl, e che magari “poi sia il Pdl a confluire in Forza Italia”.
Di tutt’altro avviso Maurizio Gasparri, che da sempre è scettico sui “ritorni al passato”, perchè “suscitano emozioni in chi l’ha vissuto ma non risolvono il problema”.
“Nelle linee che il Cavaliere ci ha fatto vedere l’estate scorsa, c’era l’idea di un Pdl che restava come perno dell’alleanza di centrodestra. Comunque di dettagli non si è ancora parlato”, precisa.
Senza chiarire fino in fondo se lui, a una nuova Forza Italia, si iscriverebbe o no: “Mi interessa il contenuto, più che l’abito. E sono contrario alla frammentazione. Vedremo che verrà fuori”.
E forse Gasparri gioca d’anticipo prudente.
Spiega infatti una voce parlamentare del Pdl: “Rispetto all’estate scorsa qualcosa è cambiato: non ci sono più gli alleati con cui discutere”.
In effetti, mentre la Lega boccheggia, la gran parte degli ex An o è politicamente asfaltata (Alemanno, Polverini), o è andata in Fratelli d’Italia (La Russa, Meloni), o tenta di ricostruire una destra che appare davvero residuale; e al centro è tutta una maceria, da Monti a Casini.
Le resistenze al ritorno di Forza Italia, insomma – che certo ci sono – potrebbero essere più flebili rispetto a dodici mesi fa.
Scanso equivoci, il democristiano Gianfranco Rotondi si prenota per adottare il Pdl dismesso: “Avendo contribuito a fondare, e addirittura ideato il Pdl, ho il diritto di chiedere a Berlusconi se me lo lascia. Non vedo perchè dovrebbe negarmi il diritto al rottame”.
Susanna Turco
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