LA POLITICA DEI VALORI, SENZA GRIDA, UNA NUOVA NARRAZIONE CONTRO L’ODIO: IN UN MESE LE SARDINE HANNO PORTATO IN PIAZZA 500.000 PERSONE
LE SARDINE HANNO CAPITO CHE BISOGNA AGIRE SENZA FRETTA E DELINEANDO UNA POLITICA VALORIALE TRASVERSALE… E IL LINGUAGGIO SEMPLICE, GARBATO E DIRETTO PUO’ CREARE NUOVE AGGREGAZIONI ANCHE TRA LA DESTRA NON SOVRANISTA
La prova generale è stata superata. Sul palcoscenico più difficile d’Italia, che è Roma, e in piazza San Giovanni dove storicamente si misurano le forze dei partiti, le Sardine hanno mostrato il loro piglio e la loro voglia di futuro declinata con un linguaggio semplice, diretto e soprattutto privo di politicismi e di formule vuote.
“Obiettivo raggiunto, siamo centomila”, esulta il leader Mattia Santori. Il trentunenne bolognese, con i ricci e il maglione con appiccicata una sardina di cartone, guarda soddisfatto la piazza e pensa al futuro. Se ci sarà “un vuoto di rappresentanza” e se dai territori “dovesse arrivare la richiesta di formare un partito, l’idea sarà presa in considerazione”. Ma nello stesso tempo avverte: “L’esca più pericolosa è la fretta”.
Gli oratori parlano da un palco ad altezza uomo che palco in realtà non è. È un tir parcheggiato dal quale le voci raggiungono con difficoltà il fondo di questa piazza strapiena.
“Non sentiamo nulla, ma l’importante è esserci”, dicono in tanti, giovani e meno giovani: “Finalmente una ventata di aria diversa”.
Il “finalmente” è la parola chiave di questa giornata e di questa piazza. Piazza che a ottobre aveva visto la manifestazione sovranista guidata da Matteo Salvini ed è per questo che Santori non ha dubbi quando dice: “Abbiamo dato vita a una narrazione diversa”. Al di là di ciò che succederà in futuro.
Il senso di marcia che questo movimento vuole darsi va ancora definito, intanto però si è reso consapevole di essere un soggetto spendibile per la nuova stagione.
Santori parla di “una nuova luce. Abbiamo portato tanti sorrisi ed energia e questa energia la portiamo nel prossimo decennio”.
La scommessa è sul 2020, prima di tutto sulle elezioni regionali in Emilia Romagna
Poi, il giorno dopo il voto, il 27 gennaio, inizierà la terza fase: “Ci guarderemo in faccia e penseremo che cosa fare”. Potrebbe esserci anche un incontro con il premier Giuseppe Conte, al quale la piazza rivolge già la richiesta di abrogare il decreto Sicurezza. E non solo quello.
Con un linguaggio educato e garbato che caratterizza le Sardine, viene lanciato l’appello ai politici affinchè facciano altrettanto: “Pretendiamo che la violenza verbale e fisica venga esclusa dai toni della politica”.
È questa la ventata di novità che arriva dalle 113 piazze in un mese e da quasi mezzo milione di persone coinvolte.
Piazze diverse anche da quelle del Movimento 5 Stelle, ci tiene a precisare Santori: “Loro sono nati come l’antipolitica. Noi crediamo nella politica e vogliamo fare da corpo intermedio tra la cittadinanza e la politica”.
Che cosa faranno? Diventeranno un partito? È la domanda che molti nella piazza si pongono. “Tutti ci chiedono: ‘E quindi? Quindi?. Vi candidate? Farete un partito?’. Stiamo creando una nuova narrazione contro l’odio”.
Sulla pedana c’è tutta la rete delle Sardine che oggi, in piazza San Giovanni, si è manifestata. Ci sono le Ong: “Sarete con noi sulla Sea Watch”. C’è “il re di Lampedusa”, così viene definito Pietro Bartolo, il medico che ha salvato vite in mare e tante altre ne ha viste morire. C’è una ragazza 22enne rappresentate dell’Arcigay per raccontare la sua storia: “Io sono Luce e sono una transessuale”. Ci sono i partigiani e una ragazza musulmana: “Io sono figlia di palestinesi”. Giocano tutti con il rap diventato virale di Giorgia Meloni, che in questa stessa piazza ha coniato il tormentone identitario e sovranista
Le Sardine sono nate per contrapporsi al linguaggio di Salvini e Meloni. La portata di questo evento è enorme. È nato sottovalutando la partecipazione che ci sarebbe stata a Bologna e ora che si chiude la prima fase la vita degli organizzatori è stravolta: “Non dormo da tre settimane, ma il percorso non è ancora finito e speriamo non finisca a breve. Si chiude una fase molto complicata di coordinamento e ne inizia un’altra”, spiega il leader delle Sardine che prepara già l’incontro di domenica con i 160 rappresentanti dei territori.
Incontro che serve a darsi delle linee guida per tornare sui territori e ascoltare le istanze che arrivano da lì. Le Sardine si conteranno quando ci sarà il voto in Emilia Romagna
(da “Huffingtonpost”)
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