LA VERGOGNOSA SCENEGGIATA DELL’ARROGANTE FUORICORSO A PALERMO
DI MAIO ENTRA AL RISTORANTE E VEDE QUATTRO GIORNALISTI CHE CENANO: “O NOI O LORO”… IL PROPRIETARIO E GLI ALTRI GRILLINI BASITI, ALLA FINE I CRONISTI DIMOSTRANO LA CLASSE CHE LUI NON HA
È venerdì sera. Verso le undici finisce l’ultimo comizio M5s di una campagna elettorale vissuta con i nervi a fior di pelle.
È in Sicilia infatti che Luigi Di Maio si sta giocando il tutto per tutto: prendere l’isola per poi conquistare Palazzo Chigi.
Beppe Grillo e i suoi decidono di andare a cena. Scelgono un ristorante nella centralissima Palermo, a pochi metri dal teatro Massimo, dove si è appena concluso il comizio di tutti i big M5s a sostegno di Giancarlo Cancelleri.
Entrano nel locale e restano basiti: “Che ci fanno i giornalisti qui? Chi li ha avvertiti?”. Nessuno.
Tre cronisti, in attesa di un quarto, arrivati da poco nel locale al termine della manifestazione, avevano appena ordinato da mangiare.
Il proprietario aveva appena raccontato loro che il suo locale ha sempre portato fortuna ai politici siciliani: “Sapete, sta per arrivare Grillo, hanno prenotato per venti persone. Qui il venerdì sera, dopo i comizi di chiusura della campagna elettorale, è sempre venuto chi poi ha vinto le elezioni. Sono venuti nell’ordine Cuffaro, Lombardo, Crocetta e adesso Grillo. Chissà …”.
Passano pochi minuti ed entra Luigi Di Maio. Piuttosto arrabbiato, riconosce i cronisti seduti al tavolo ed esclama con arroganza: “Non è possibile cenare qui, o noi o loro”. E un altro dello staff aggiunge: “Ci avete seguito”.
Quest’ultima frase difficilmente può corrispondere alla realtà dal momento che i giornalisti erano già seduti al tavolo e solo una volta arrivati hanno saputo che sarebbero giunti anche i pentastellati.
l nervosismo del candidato premier è evidente. Complice lo sprint finale di questa campagna elettorale siciliana, l’attesa del responso delle urne e, come se non bastasse, il confronto televisivo che Di Maio avrà con Matteo Renzi martedì in tv.
Alla spicciolata arrivano tutti i big, ci sono Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Alessandro Di Battista, Giancarlo Cancelleri.
Qualcuno, indifferente e non curante della presenza dei giornalisti, si siede serenamente al tavolo ma poi Di Maio ribadisce il concetto: “Non possiamo cenare dove ci sono i giornalisti, ce ne andiamo”.
Il titolare resta incredulo. Non prende parte, ha tutta l’aria di chi, pur gestendo da molto tempo un ristorante nel cuore della politica siciliana, non ha mai assistito a una scena simile.
I giornalisti decidono di andare via e di lasciare il ristorante ai grillini: “Non vi preoccupate, andiamo via noi. Siete in venti, noi siamo quattro. Non è giusto nei confronti del titolare”.
Uno dello staff ribatte: “Ci avete seguito anche a Rimini…”. È vero, in quel caso si era sparsa la voce di una festa dopo “Italia 5 Stelle” in un locale pubblico e non di uso esclusivo M5s, dove anche i cronisti si erano aggiunti.
A Palermo si è trattato di un caso e poi il nervosismo 5Stelle ha fatto il resto.
Lo staff comunicazione, a tarda notte, prova a sminuire l’accaduto: “Luigi (Di Maio ndr) è stanco stanco stanco. Cercate di capire, dopo tre mesi di Sicilia…”.
Sarà anche stanco per il comizio e per avere girato la Sicilia, ma questo dovrebbe essere quasi nulla per un leader che vuole governare l’Italia.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply