L’ABRUZZO SEGNA LA CAPORETTO DEL MAGGIORDOMO DI SALVINI: IN PARTITI SERI DI MAIO AVREBBE GIA’ RASSEGNATO LE DIMISSIONI
LEGA + 13,5%, FORZA ITALIA – 7% FDI + 2,4% RISPETTO A UN ANNO FA, MA C’E’ UN DATO RILEVANTE: I DUE PARTITI DI GOVERNO SCENDONO DAL 54% DELLE POLITICHE AL 47,2%
Le Regionali in Abruzzo hanno certificato un comune sentore: la politica suicida del maggiordomo in livrea ha portato in un anno il M5S a dimezzare i suoi voti, con un crollo dal 40% al 20%.
In altri tempi e in altri partiti non assolutisti questa mattina Di Maio e la sua corte avrebbero rassegnato le dimissioni per manifesta incapacità .
Non solo hanno tradito per interesse i valori fondanti del M5S, ma non sono neanche riusciti nell’operazione di mantenere i voti e senza quelli spariranno a breve anche le poltrone a loro tante care.
1) Il Centrodestra “che non esiste” vince con il 48%, oltre le previsioni dei sondaggi, con spostamenti interni: la Lega passa dal 14% al 27,5%, Forza Italia scende dal 16% al 9%, Fdi sale dal 4% al 6,5% grazie al traino del candidato governatore.
La Lega cresce del 13,5% facendo proprio il 7% perso da Forza Italia e un 6,5% rosicchiato dal M5S.
2) Il Centrosinistra passa dal 17% al 31,3%, aumentando del 14,1%, grazie a un candidato che non ha voluto esponenti nazionali a fare passerelle in Abruzzo.
Il Pd conferma i suoi voti e la differenza la fa l’ampia alleanza civica a sostegno di Legnini. Chiari segnali di una vasta area di opposizione al governo che si sta organizzando.
3) Il M5S crolla dal 40% al 19,7%, dimezzando i consensi in un solo anno. Nonostante Di Maio e Di Battista ci abbiano messo la faccia e una candidata nota non solo per essere la fidanzata del capoufficio stampa di Di Maio. L’elettorato di fronte alla gestione Di Maio in parte si è astenuto, in parte ha scelto l’originale (Salvini) in parte ha votato per il centrosinistra.
4) L’alleanza di governo ha perso in Abruzzo: M5S e Lega passano dal 54% al 47,2%, ben sotto quella soglia di sicurezza che sbandierano a ogni occasione.
La Lega è al 27.5% ma con quella percentuale non da sola non va da nessuna parte, stessa cosa dicasi per 32-33% che le viene attribuita a livello nazionale. Senza “utili idioti” Salvini rappresenta solo un terzo degli Italiani, il centrosinistra quasi un altro terzo.
Resta al rimanente terzo decidere cosa vuole fare da grande.
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