“L’AGGRESSIONE AL CONSIGLIERE LEGHISTA E’ UNA INVENZIONE DELLA LEGA”: LENNY BOTTAI METTE A DISPOSIZIONE DELLA MAGISTRATURA LA REGISTRAZIONE DELLA SUA CONVERSAZIONE TELEFONICA CON IL PADRE DEL CONSIGLIERE LEGHISTA
IL PADRE DIREBBE CHE LA PRESUNTA AGGRESSIONE AL FIGLIO E’ STATA UNA MONTATURA ORGANIZZATA DAI VERTICI DELLA LEGA PER ACQUISIRE VISIBILITA’ … IL PADRE AMMETTE LA TELEFONATA: “L’HO FATTA PER AIUTARE MIO FIGLIO, SCARICANDO LE COLPE SUL PARTITO”
Lo aveva promesso e così è stato: la conferenza stampa di Lenny Bottai, indicato come “aggressore” del consigliere comunale leghista di Livorno Perini che da giorni sta monopolizzando la cronaca locale, è finita con il botto.
Dopo che vari testimoni avevano confermato la sua versione dei fatti (una discussione animata tra i due, Perini che spingeva Bottai e Bottai che lo prende per un orecchio, ma nulla di più, fino all’intervento di un energumeno che colpisce al volto Bottai, ex pugile professionista, che lo neutralizza a terra) Bottai oggi cala l’asso che fa diventare il caso nazionale.
Il padre del leghista Perini avrebbe in pratica cercato il Bottai (che ha registrato due telefonate) per dirgli che il figlio neanche voleva, ma che tutto è stato organizzato dai vertici toscani della Lega perchè “a Livorno abbiamo appena il 10% e dovevano trovare il modo di avere maggiore visibilità “. Il Perini sarebbe stato quindi “utilizzato” per provocare il Bottai (segretario del locale Partito comunista di Rizzo) e suscitare una sua reazione, in modo da finire sui giornali. E anche l’energumeno intervenuto per colpire Bottai farebbe quindi parte della sceneggiata.
Non solo: nella telefonata registrata il padre del Perini avrebbe anche indicato in Susanna Ceccardi , parlamentare europea ed ex sindaca di Cascina, l’ideatrice della messa in scena, d’intesa con altri.
Il padre di Perini quindi inviterebbe al telefono Bottai a non creare un caso perchè suo figlio avrebbe ritirato la querela e tutto sarebbe finito lì, una volta assicurata la pubblicità al figlio.
Una telefonata che apre nuove vie giudiziarie e che Bottai mette a disposizione della Magistratura, insieme ad un’altra, dello stesso contenuto, tra il padre di Perini e un amico di Bottai.
Puntuali arrivano le precisazioni:
Il padre di Alessandro Perini: “ero preoccupato per il clima che si stava creando, ed ho solo provato a difendere mio figlio ed a smorzare gli animi cercando di distogliere l’attenzione dalla persona di Alessandro e scaricando la colpa sui vertici del partito”
Quindi di fatto conferma il contenuto della telefonata.
L’europarlamentare Susanna Ceccardi: “Si tratta di una storia assurda. Io ho parlato con Perini e mi ha detto che il padre era spaventato per lui e si è inventato questa storia. Assolutamente non mi sogno di architettare cose false”
A questo punto non resta che attendere i risultati delle indagini della magistratura.
(da agenzie)
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