LE “INGERENZE” DI MUSK SULLA POLITICA BRITANNICA AFFOSSANO LA STERLINA: CONTINUA LA DISCESA DELLA MONETA INGLESE
L’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO AVREBBE ASSOLDATO L’EX “RASPUTIN” DI BORIS JOHNSON, DOMINIC CUMMINGS, PER ROVESCIARE IL GOVERNO LABURISTA DI KEIR STARMER
I timori per la stabilità dell’economica del Regno Unito continuano ad affossare la sterlina. Sulla valuta inglese pesano il livello di indebitamento, l’inflazione ancora alta ed i rischi sulla mancata crescita economica. Gli analisti ritengono necessario un taglio dei tassi più incisivo da parte della Banca d’Inghilterra. La sterlina è in calo dello 0,45% e passa di mano a 1,2150 sul dollaro. I trader, secondo quanto riporta Bloomberg, scommettono su una flessione della valuta inglese sotto 1,20 sul dollaro.
Hanno molte cose in comune: l’amore per le nuove tecnologie, l’ideologia ultraconservatrice, l’odio per la burocrazia statale. La differenza è che uno è l’uomo più ricco della Terra.
Ma Elon Musk e Dominic Cummings hanno buoni motivi per intendersi e ora si sarebbero alleati con lo stesso progetto politico: rovesciare il governo laburista di Keir Starmer nel Regno Unito e innescare una rivoluzione globale anti-regolamentazioni, portando la tecnodestra dall’America all’Europa.
Secondo fonti governative britanniche citate dal Mail on Sunday , l’ex-consigliere di Boris Johnson avrebbe stretto contatti con il fondatore della Tesla e imminente membro dell’amministrazione Trump. Sarebbe stato Cummings, soprannominato “il Rasputin di Downing Street” quando il leader conservatore lo portò con sé al governo, ad avere ispirato a Musk gli attacchi al vetriolo sui social media contro Starmer e altri esponenti dell’esecutivo britannico.
Non solo: Cummings starebbe dando suggerimenti a Musk anche su come tagliare miliardi di dollari dal budget americano nel ruolo di capo del nuovo ministero dell’Efficienza governativa assegnatogli da Trump, missione simile a quella da lui intrapresa nel periodo trascorso accanto a Boris Johnson, quando voleva licenziare migliaia di funzionari pubblici in tutti i ministeri per sostituirli con giovani cervelloni dell’economia digitale.
I due interessati non confermano di avere avviato una collaborazione. Ma a Londra vari commentatori si erano chiesti come fosse possibile che il multimiliardario americano si interessasse così tanto alla politica del Regno Unito e che la conoscesse così bene da attaccare Starmer su questioni specifiche del passato.
Davanti ai post di Musk sui social media, inoltre, qualcuno si è meravigliato notando l’uso di espressioni del politichese britannico come “il Keir dai due volti”, nomignolo appioppato a Starmer (peraltro impropriamente) dall’opposizione conservatrice. C’era dietro lo zampino di Cummings? Terzo elemento sospetto: Musk postava i suoi messaggi contro il leader laburista quando negli Usa era notte fonda, ma era pieno giorno in Inghilterra.
Di certo i due politicamente si somigliano. Cummings non riuscì a portare a termine in patria la sua rivoluzione tecnocratica perché costretto a dimettersi sull’onda delle polemiche per il mancato rispetto delle norme anti- Covid (era andato a trovare i suoceri durante il lockdown, nonostante al resto della popolazione fossero vietati i contatti perfino con familiari in fin di vita in ospedale).
Ora avrebbe l’opportunità di rilanciare il progetto, importando il vangelo digitale, antistatalista e pro-deregulation di Musk nel Regno Unito, con l’appoggio dei Tories, del partito populista del brexitiano Nigel Farage o addirittura del nuovo partito che lui stesso si ripromette di creare.
Coincidenza o meno, il Financial Times ha appena pubblicato un lungo articolo di Peter Thiel, fondatore di Payl Pal e (come Musk) uno dei paladini della tecnodestra Usa, in cui il miliardario americano preannuncia «l’apocalisse per l’ ancien regime » , come definisce l’establishment politico occidentale: una resa dei conti. La battaglia per proteggere la democrazia è iniziata.
(da La Repubblica)
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