LI GOTTI: “GRAVISSIMO SCARCERARE UN BOIA”
“DI FRONTE A UN MANDATO D’ARRESTO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE NON SI PUO’ RIMANERE INERTI, POTREBBE AGGIUNGERSI ANCHE IL REATO DI OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO”
È stato l’avvocato Luigi Li Gotti a presentare in procura a Roma la denuncia da cui è nato il procedimento che vede indagata la premier Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano.
«Come cittadino – dice contattato da La Stampa – mi sono sentito ingannato. L’inerzia e il silenzio del ministro era programmata. E lo dimostra il Falcon dei servizi già pronto prima che si decidesse la scarcerazione».
«Non mi andava di essere preso in giro – ha sottolineato al Tg1 –, ritenevo un fatto gravissimo che venisse scarcerato uno che secondo l’accusa è un boia». La denuncia è stata presentata due giorni dopo la scarcerazione del comandante della polizia giudiziaria libica Almasri, il 23 gennaio scorso.
Cosa dice la denuncia di Li Gotti
L’avvocato Li Gotti, nella sua denuncia, ha ipotizzato il favoreggiamento (nel 2022, nella norma è stato inserita come oggetto passivo del reato anche la Corte penale internazionale) e il peculato. «Potrebbe esserci anche l’omissione di atti d’ufficio – sottolinea –. Di fronte a un mandato d’arresto della Cpi non si può rimanere inerti. E in questo caso, oltre all’inerzia, è stato posto anche il silenzio».
«Io ho fatto una denuncia ipotizzando dei reati e ora come atto dovuto, non è certo un fatto anomalo, la Procura di Roma ha iscritto nel registro la premier e i ministri – spiega Li Gotti –. Ora la Procura dovrà fare le sue valutazioni e decidere come proseguire, se individuare altre fattispecie o inviare tutto al tribunale dei Ministri. Io mi sono limitato a presentare una denuncia».
(da agenzie)
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