L’INCHIESTA DELLA PROCURA ANTIMAFIA SUGLI APPALTI DELLE CA.S.E. ALL’AQUILA: INDAGATO VERDINI
SI PARLA DI “INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA NEGLI APPALTI PER LA RICOSTRUZIONE”: SOTTO ESAME I 185 EDIFICI PER 15.000 SFOLLATI COSTATI 803 MILIONI DI EURO….COI SUBAPPALTI DALLE INIZIALI 121 IMPRESE SI E’ PASSATI A 931….COSTATE 2.600 EURO A METRO QUADRO CONTRO UN VALORE DI MERCATO DI 1.100 EURO AL MQ….QUINDICI AZIENDE GIA’ SOTTO INCHIESTA
Il fascicolo aperto dalla Procura nazionale Antimafia ha per titolo “Infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione”: aperta qualche mese fa, inizialmente avrebbe dovuto riguardare l’infiltrazione di aziende mafiose nei lavori per il terremoto dell’Aquila, con circa 15 società già sotto inchiesta.
Con il passare del tempo è stata allargata ad altri nomi di imprenditori coinvolti già nell’inchiesta sui Grandi eventi, fino ad arrivare all’iscrizione nel registro degli indagati di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, già indagato per corruzione a Firenze e Roma.
Al centro delle intercettazioni e delle carte, il Consorzio Federico II, con la toscana Btp, le ditte aquilane Barattelli, Vittorini e Marinelli.
Un consorzio nato il 15 maggio 2009, quaranta giorni post-terremoto, dopo una serie di visite degli imprenditori a Palazzo Chigi, al fine di accreditarsi per gli appalti.
Al Consorzio furono infatti affidati i lavori di costruzione della scuola media Carducci, il restauro della caserma Pasquali e diversi puntellamenti nella zona rossa della città .
Ma al di là dei rapporti tra Verdini e il costruttore Fusi, l’inchiesta della Procura verte in generale sulla ricostruzione e riguarda il progetto C.a.s.e., ovvero i Complessi Antisismici sostenibili ecocompatibili.
Parliamo del fiore all’occhiello del premier che avrebbe dovuto risolvere il problema della casa per i terremotati: in realtà nei185 edifici (4.500 alloggi) vivono solo 15.000 terremotati (altri 30.000 si sono trovati una sistemazione per conto proprio, mentre qualche migliaio è ancora negli alberghi della costa).
Queste C.a.s.e. sono state costruite, tra settembre 2009 e febbraio 2010, su piastre e isolatori sismici in 19 aree della periferia dell’Aquila: secondo i dati della Protezione civile sono costati esattamente 803 milioni e 857 mila euro, compresi oneri di urbanizzazione, verde, arredi e allestimenti.
In pratica, prezzo finito, il costo è stato di 2.600 euro a mq., quattro volte il prezzo finito delle casette di legno che poi sono state acquistate ad integrazione parziale.
In ogni caso sono state pagate due volte il prezzo medio di mercato di 1.100 euro al mq.
Pur caricando oneri di urbanizzazione e arredi, secondo molti esperti, il costo reale di mercato non sarebbe arrivato oltre i 1.600 euro a mq, mille in meno di quelli pagati, scatenando le relative polemiche.
Quante sono le aziende che hano vinto le gare?
Sono state 121, ma con il gioco dei subappalti alla fine le imprese che hanno partecipato ai lavori sono state ben 931.
Perplessità sono state sollevate su diverse voci di spesa: oltre 14 milioni di euro per sistemare il verde, 66 milioni per gli arredi, ovvero 15.000 euro ad appartamento, quando dall’Ikea un arredamento completo non supera gli 8.000 euro.
Dubbi sono stati avanzati sugli isolatori sismici degli edifici in quanto la polvere rischia di mandarli in tilt e si è già dovuto provvedere a ripararli.
Una serie di anomalie su cui sta indagando la magistratura.
Per quanto riguarda il numero degli alloggi messi a disposizione dei terremotati, fino ad oggi sono stati 4.449 gli appartamenti delle C.as.e. (che ospitano 15.000 persone) e 1.800 le casette di legno costruite (su un totale previsto di 3.535) dove sono sistemate 3.300 persone.
In totale 18.300 aquilani sistemati su 60.000.
Mentre la ricostruzione è ferma e le macerie sono ancora al loro posto, ma di questo riparleremo a breve.
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