LISTA ELETTORALE IN LIGURIA
AD AN RIMANE SOLO UNA FIAMMA (NIRENSTEIN)… FORZA ITALIA IMPONE QUOTE SIMILROSA E ROSEE… LA CORTE DEI MIRACOLATI ALLIGNA NEL CENTRODESTRA ( E NON LASCIA IMMUNI UDC, LEGA E LA DESTRA)
Come ci eravamo ripromessi, non abbiamo mai preso una posizione sulla composizione delle liste elettorali liguri dell’area Centrodestra prima della loro ufficializzazione, sia perchè non ci volevamo prestare al gioco del totocandidato sia perchè avremmo corso il rischio di essere franitesi. E la onestà intellettuale che ci viene da più parti riconosciuta nel “dire apertamente quello che altri solo pensano, ma per convenienza non possono esprimere pubblicamente” ci permette ora, a giochi fatti, di dare un giudizio sulle liste che saranno sottoposte al voto degli elettori liguri il 13 aprile.
Una breve analisi delle liste di sinistra, evidenzia che sono stati paracadutati a Genova esponenti del PD a livello romano ( in primis la capolista malindiana Giovanna Melandri), confermata la Pinotti, molto legata alla svolta di Veltroni, un passo avanti per il consigliere reg. Gustavino (ex Margherita), a scapito di molti esponenti diessini più vicino al territorio ( in primis Graziano Mazzarello) …la vecchia guardia insomma lascia il passo alle donne che, come la pubblicità di un noto dopobarba “non devono chiedere mai”…Quanto pagherà questo “imborghesimento” e “sradicamento dalla realtà operaia” lo sapremo tra un mesetto.
Traumatica la composizione della lista Arcobaleno che ha visto la componente di Rifondazione perdere due deputati e un senatore a tutto vantaggio del Partito di Diliberto, della Sinistra di Mussi e dei Verdi. Questa situazione ha scatenato una violenta polemica tra Conti, segretario regionale di Prc e la segreteria nazionale, con addirittura una lunga sei giorni di sciopero della fame dell’esponente locale di Prc. Una Sinistra che ha già perso numerosi colori dell’arcobaleno insomma…oltre all’unico operaio eletto due anni fa in Parlamento per Rifondazione. Molti temono un tracollo elettorale il 13 aprile a seguito di scelte imposte da Roma.
Veniamo alla parte che ci interessa di più, le liste del Centrodestra ligure, pazientemente “disegnate” da Claudio Scaiola nelle segrete stanze di via del Plebiscito.
Stabilita la proporzione tra Forza Italia ed AN ( 3 a 1 circa ) Scaiola non aveva inizaito male, ma è poi caduto sulle imposizioni venute dall’alto.
Ma iniziamo con Alleanza Nazionale che due deputati e un senatore aveva e altrettanti se ne troverà ora. Minasso e Bornacin riconfermati e al posto di La Russa ( eletto in Liguria e mai più visto) ora ci sarà la stimata giornalista Fiamma ( almeno una ne rimane…) Nirenstein, firma de “il Giornale”, imposta da Fini e Matteoli in Liguria, che si farà eleggere per poi sparire anch’essa.
Il nostro punto di vista è chiaro: se la Fiamma è di Firenze si presenti a Firenze, se lì disturba Matteoli, perchè toglie un posto ai toscani, è un problema di Matteoli … troppo comodo ogni volta considerare la Liguria terra di nessuno. Se si giudicano le candidature liguri di scarso profilo si convochi una riunione, Matteoli e La Russa si presentino, si alzino e dicano ” Dato che siete degli incapaci e non capite un cazzo, ringraziate se già vi diamo due candidature su tre”…
Invece i due “padrini” hanno scaricato sia Gianfranco Gadolla che Gianni Plinio dopo averli presi per i fondelli su una candidatura che già all’inizio noi, che eravamo semplici spettatori, sapevamo per certo non sarebbe mai andata in porto. I dettagli ve li evito.
Certamente una posizione dura e comune avrebbe aiutato a un rinnovamento ( che dire ad es di una rinuncia di Bornacin a favore di Plinio e contemporanea entrata di Gadolla ?)… Ma AN in Liguria non riesce a uscire da una profonda crisi di identità e paga anche le conseguenze di tante divisioni e piccole ripicche; fa specie che ai due suddetti sia stata garantita una piazza che potrebbe garantire loro una entrata solo se avviene uno tsunami nel golfo di Genova…
Passiamo alle nomine di competenze di Forza Italia: ottime le scelte di Biasotti e Musso, logiche le posizioni di Scaiola e della rivierasca Mondello, e qua inizano i dolori… Inamissibile l’esclusione di Renata Oliveri, data per certa fin quasi alla fine e poi esclusa per motivi squallidi. Non ci vengano a raccontare che il problema era una rappresentanza dello spezzino…balle. Al suo posto leggiamo ben 4 nomi della “nomeklatura” che non valgono la metà della Renata e passi…
Ma non sapevamo che si fosse fatto strada il Manuale Cencelli dei “prestatori d’opera” e che vigesse il criterio delle quote ” similrosa ” e di quelle “rosee”, che contassero le frequentazioni non della Camera dei Deputati ma delle “camere” in generale ( ingressi, salotti e camere da letto), una via innovativa per selezionare il personale politico senza dubbio, altro che Pacs e Dico. D’altronde in altra lista ha fatto strada pure il capolistato spettante al partito dei voyeurs… si vede che ognuno deve avere una rappresentenza.
Non eravamo informati della novità , chiediamo venia…pensavamo che nel Centrodestra si facesse carriera per “meritocrazia” non per ” frequentazioni hard “… colpa nostra che non abbiamo letto bene il programma…
L’UDC presenta invece Monteleone, vicepresidente della Regione, ex Margherita, ex Dini, ex persona coerente, ora vicino al bar di Casini, pronto al “tramezzino di scambio” di cui è maestro insuperabile…portatore di preferenze e re della lobbie degli immigrati calabresi nella nostra città .
La Lega si “rinnova” e dopo tante discussioni su “balocchi e profumi” tra le correnti locali di Bruzzone e Rixi, il “senatur” impone come al solito il giovane 66enne Maurizio Balocchi in quanto “non ne può fare a meno”. Sarà pure un “desparecidos” per i leghisti liguri, ma come tenutario degli “affari leghisti”, il neosposo è troppo esperto di “bingo” per fare a meno di un giocatore che “la sa lunga” sulle cartelle di tutti…
La Destra della Santanchè presenta con nessuna speranza Massimiliano Mammi di Spezia e Iacobucci di Imperia, ex consigliere regionale di AN. Dopo il flop del comizio di Storace in Piazza Banchi ( solita scelta infelice per inseguire l’articolo sul giornale in puro stile retrò e Bernabò) la Destra genovese dovrebbe interrogarsi sulla linea politica sempre meno sociale e sulla necessità di aprirsi a “nuove adesioni” invece che perseguire la politica “della cattiva copia di AN ” di cui è divenuta l’impianto di riciclaggio degli scarti politici. Un po’ poco per nutrire ambizioni elettorali in Liguria.
La Sinistra è un disastro, ma, salvo qualche bella eccezione, anche nel Centrodestra non si scherza insomma… So che la cosa non farà piacere a molti, ma non si cambiano le cose facendo finta che “tutto va ben madama la marchesa…”.
Basterebbe un pizzico di lealtà , stile di vita, disinteresse e coerenza, unita a capacità di interpretare le istanze del popolo ligure e anche nella nostra Regione si aprirebbero autostrade per il centrodestra… un vero peccato…
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