LOTITO RESTA SOLO DAVANTI ALLA SINAGOGA, LA COMUNITA’ EBRAICA NON C’E’
“PORTEREMO DUECENTO GIOVANI TIFOSI AD AUSCHWITZ”, MA IL PROBLEMA E’ CHE NON SONO QUELLI GIUSTI… MINNITI VUOLE INTERDIRE LO STADIO AI RAZZISTI, FORSE NON HA CAPITO CHE LO PAGHIAMO PER ARRESTARLI
“Annuncio oggi ufficialmente che la Lazio organizzerà una iniziativa annuale per portare ogni anno 200 tifosi in visita ad Auschwitz”. In visita alla Sinagoga di Roma, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, prova a frenare le polemiche nate dopo il ritrovamento di alcuni adesivi antisemiti, che ritraggono Anna Frank con la maglia della Roma, su una vetrata della curva Sud dello stadio Olimpico.
“La maggioranza della nostra tifoseria – ha sottolineato Lotito – è con noi contro ogni antisemitismo”.
Una visita in solitaria, quella di Lotito, dato che non c’era nessun esponente della Comunità ebraica ad accogliere il presidente della Lazio fuori dalla Sinagoga.
Sulla vicenda degli adesivi antisemiti arriva la dura condanna del capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Il volto e le pagine del diario di Anna Frank, la sua storia di sofferenza e di morte a opera della barbarie nazista hanno commosso il mondo. Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”.
La nota del Quirinale fa sapere che il capo dello Stato ha parlato della vicenda con il ministro dell’Interno, Marco Minniti, “che gli ha assicurato grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile affinchè vengano perseguiti secondo la legge e vengano definitivamente esclusi dagli stadi”.
Il segretario del Pd Matteo Renzi propone: “Se fossi il presidente di una squadra di calcio domani farei mettere sulle maglie la Stella di David al posto dello sponsor #annafrank”.
Il direttore del centro Wiesenthal, Efraim Zuroff, bolla gli insulti antisemiti come “sconvolgenti, miserevoli e ripugnanti”.
Sulla proposta di Renzi, Zuroff esprime perplessità : pur comprendendo “l’impatto simbolico” di giocare con la Stella Gialla sulle maglie, sottolinea che l’iniziativa “non aggiunge conoscenza:meglio far visitare Auschwitz ai giocatori”.
“Vergogna. È assurdo. Siamo al paradosso”. Parole durissime di condanna e di solidarietà alla Comunità ebraica di Roma sono state espresse stamane da monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo. “Stiamo sottovalutando l’antisemitismo risorgente in diversi modi”, dice al Sir: “Non è possibile dimenticare ciò che è avvenuto soprattutto usando il nome, la storia e il dramma di Anna Frank in questo modo. Penso veramente che bisogna vergognarsi, che l’unica parola è: vergogna”.
Intanto anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in plenaria a Strasburgo si è espresso sul tema: “Non posso non condannare fermamente ciò che accaduto a Roma dove un gruppo di hooligan ha usato l’immagine di Anna Frank per offendere tifosi di un’altra società “.
Ha definito l’episodio “un fatto grave: ognuno ha diritto di essere praticante della propria religione e le comunità ebraiche fanno parte della nostra Unione. Credo che l’antisemitismo debba restare soltanto un’orribile esperienza del nostro passato”.
Tutti fingono di dimenticare:
1) Che ormai ogni forma di razzismo viene consentita senza mai identificare i responsabili, a cominciare dai mandanti fino alle migliaia di utenti dei social che ogni giorno istigano impuniti all’odio razziale. Quando ai TG serali vedranno centinaia di leoni da tastiera o da stadio in manette portati in galera, privati della patria potestà sui figli e coi beni sequestrati per far fronte a multe da almeno 50.000 euro, state tranquilli che l’educazione tornerebbe nella vita civile del nostro Paese.
2) Le forze dell’ordine e il ministro degli Interni vengono pagati per perseguire i reati penali, non per vietare di accedere agli stadi. Quando qualcuno commette un reato si deve intervenire immediatamente e fermare il colpevole, non far finta di nulla e fare films da guardare con comodo.
3) I presidenti devono smetterla di essere succubi di una minoranza di violenti. Invece che fare i tour operator ad Auschwitz ritirino per un anno la squadra dal campionato. Si deve arrivare al punto che i “tifosi normali” prendano a sprangate il primo coglione razzista che mette a repentaglio il loro diritto a godersi lo spettacolo della partita.
E’ così che le famiglie torneranno allo stadio.
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