MAIL DI PIZZAROTTI AI SINDACI GRILLINI: “DIFENDIAMO GLI EPURATI DI GRILLO”
POCHE RIGHE INVIATE AI COLLEGHI PENTASTELLATI… GRILLO HA TIMORE AD ESPELLERLO
Una mail riservata inviata ai sindaci pentastellati, per prendere le distanze dalle espulsioni di Grillo e difendere gli epurati.
Sarebbe questo il motivo (fin qui taciuto) dello scontro tra il leader del Movimento 5 Stelle e il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, scoppiato lunedì scorso e poi ricomposto.
Poche righe, quelle inviate da Pizzarotti ai suoi colleghi, riassumibili così: i senatori Luis Orellana, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella non hanno fatto niente di male e non c’era ragione per espellerli.
Un’alzata di testa collettiva, uno stop alle epurazioni grilline dal “partito dei sindaci”. «La mail di Pizzarotti? Certo che l’ho ricevuta – conferma Alvise Maniero, 28 anni, sindaco di Mira, in provincia di Venezia da due – era una mail collettiva».
Poi qualche amministratore solerte ha inoltrato la mail di Pizzarotti a Grillo, che per tutta risposta lo ha scomunicato via Twitter mettendo nel mirino la riunione tra amministratori 5 Stelle organizzata da Pizzarotti a Parma, il prossimo 15 marzo.
«Io non sono d’accordo con Federico e gliel’ho scritto, prosegue Alvise, il nostro Paese ha bisogno di riforme, di un cambiamento radicale, chi non è d’accordo è meglio che se ne vada. Un gruppo politico avrà ben il diritto di autodeterminarsi…». Non parteciperà , Alvise, all’incontro del 15 («sarò nelle scuole a spiegare la Costituzione ai ragazzi»)e non ci sarà neppure il collega Marco Fabbri, sindaco di Comacchio, nel ferrarese («sono a Caltanissetta ad un incontro»).
Per Fabbri, del resto, non c’è stato nessuno scontro tra Grillo e Pizzarotti. «Secondo me non c’è stata nessuna litigata con Grillo, era un tweet ironico, avete frainteso. Federico è una brava persona, l’ho sentito anche prima».
Per questi giovani amministratori il sindaco di Parma è un punto di riferimento, una presenza concreta sul territorio. «Se Pizzarotti alza la testa altri lo seguiranno, è la scissione è sicura. È un simbolo, può diventare un catalizzatore», assicura l’ex Giovanni Favia, che si sta già dando da fare («si sta organizzando una rete di controinformazione»).
Intanto, dietro alle telefonate di facciata, la tensione (antica) tra Grillo e Pizzarotti continua a salire.
Tanto che ai fedelissimi il guru avrebbe confidato pochi giorni fa: «Resta sindaco, ma ormai è fuori dal Movimento».
Caterina Giusberti
(da “La Repubblica”)
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