MALE LE UNIVERSITA’ ITALIANE, SI SALVA SOLO IL POLITECNICO DI MILANO
LA CLASSIFICA DEL WORLD UNIVERSITY RANKINGS: IL PRIMO ATENEO ITALIANO E’ AL 187° POSTO
Cattive notizie per le università italiane. Salvo rare eccezioni, la loro posizione nella classifica mondiale si riconferma nelle retrovie e rispetto agli anni passati alcune sono addirittura arretrate. Lo sostiene la graduatoria annuale pubblicata da QS (Quacquarelli Symonds), nota come QS World University Rankings.
L’unica nota positiva riguarda il Politecnico di Milano, primo nella classifica internazionale al 187esimo posto e in ascesa nel ranking.
Quest’anno è la sua prima volta tra i 200 atenei migliori del mondo.
La seconda in graduatoria è invece l’Università di Bologna, 204esima, mentre la Sapienza si colloca al terzo posto; l’ateneo romano, 213esimo, arretra di 11 posizioni. Quarta, ma sotto la trecentesima posizione, la Statale di Milano.
È bene però segnalare che la deludente situazione italiana è dovuta anche -e soprattutto- ai cambiamenti nei criteri di valutazione adottati da Qs.
A partire dal peso inferiore che è stato dato alle facoltà di medicina, che in Italia sono molto buone.
Per di più la classifica si è concentrata sul valori dell’insegnamento, senza tenere conto della qualità dei laureati: bisogna infatti dire che i risultati che emergono dalle misurazioni sulla preparazione degli studenti sono molto diversi, dal momento che i laureati nostrani sono piuttosto preparati.
Senza sorprese, la migliore università -per il quarto anno consecutivo- è il Mit (Massachusetts Institute of Technology).
Lo seguono a ruota Harvard, Cambridge e Stanford. Fino all’ottavo posto troviamo atenei anglosassoni, mentre al nono c’è l’elvetica Eth.
Tra le prime venti posizioni si collocano anche due università di Singapore.
(da “Huffingtonpost”)
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