MARINO PREPARA LA GUERRIGLIA: PROGRAMMA USCITE TV E RITARDA LE DIMISSIONI, RACCONTERA’ LA SUA VERITA’
IN TRINCEA PER LASCIARE CICATRICI SUL PD…SABATO SERA DA FAZIO CON I SUOI DIARI DOVE ANNOTAVA TUTTO
È il momento delle trincee e della guerriglia. Da dove il sindaco dimissionario – per ora a parole – intende colpire Renzi e il Pd.
Obiettivo, lasciare un segno, sfregiare il volto vittorioso di chi lo ha abbandonato.
La prima trincea nella quale Ignazio Marino è pronto a scendere, e dalla quale è pronto a colpire, è la televisione.
Il sindaco non ancora dimissionario ha scelto, per fare il cattivo, un luogo comunicativamente buonista: ‘Che tempo che fa’, la trasmissione condotta da Fabio Fazio e che andrà in onda sabato sera.
“Dopo mesi di attacchi, umiliazioni e accuse infondate, adesso racconterò la mia verità ”, va dicendo Marino nel day after a chi lo incrocia nei corridoi del Palazzo Senatorio.
Il primo cittadino prova a conservare la freddezza del chirurgo e ringrazia tutti i collaboratori dicendo che è stata una “bellissima avventura”, ma prima di dire addio al Campidoglio vuole lasciare un segno. O meglio una cicatrice.
Vuole ferire il Pd e Matteo Renzi, che come minimo giudica “ipocriti” e “traditori”, e vuole rispondere a muso duro al suo partito dopo essere stato scaricato “brutalmente” e per motivi che “esulano dagli interessi dei cittadini”.
Nel giorno successivo al grande trauma – ma “io reggo bene lo stress perchè so che cosa significa operare le persone a cuore aperto” – a Marino sono arrivati messaggi, diretti e indiretti, da parte di alcuni dem che lo hanno invitato ad evitare in questo momento inutili vendette.
Marino ha risposto loro con queste parole: “Io non sono una persona vendicativa, ma soltanto una persona che ama la verità ”.
Parole che lasciano capire che il sindaco, che porta con sè i quaderni colorati su cui in questi ventotto mesi di mandato ha annotato ogni singolo dettaglio, ha deciso di estrarre di volta in volta da quelle pagine qualche pillola che serve secondo lui a raccontare la sua versione dei fatti e secondo i suoi avversari e i suoi ex amici a contenere i veleni del rancore.
Il primo sfregio intanto riguarda il giallo delle dimissioni, in una nera giornata.
Per tutto il pomeriggio la domanda che il Pd è stato costretto a porsi è stata la seguente: “Le ha date o non le ha date? Le ha formalizzate o no?”.
E poi, ecco la risposta che si sono dati a vicenda: “Quest’uomo è capace di tutto”.
E infatti a fine serata si scopre che le dimissioni non sono state ancora formalizzate, nonostante il vicesindaco Marco Causi in mattina avesse parlato di lettera protocollata.
In realtà Marino è ancora ufficialmente sindaco. Qualcuno sintetizza questa mossa parlando di “scaramucce politiche” per far entrare il partito in fibrillazione.
È anche possibile però che ci siano ancora degli atti che il sindaco vuole compiere da primo cittadino in carica. Comunque sia lunedì, stando a quanto è stato annunciato, ma con Marino tutto può succedere, il sindaco formalizzerà le dimissioni e da allora avranno inizio i venti giorni durante i quali potrà ripensarci.
Ma è più probabile che utilizzi questo periodo, che si prospetta lungo, per far tremare il Pd.
Marino, arrivato nella sua stanza intorno alle 10, ha trascorso l’intera giornata a lavoro con i suoi collaboratori.
Ha incontrato il vicesindaco e l’assessore alla Legalità , Alfonso Sabella. Quest’ultimo è l’ex magistrato che non l’ha lasciato nel momento più difficile. Insieme hanno studiato un po’ le carte, tutte le pratiche in sospeso e hanno riflettuto su cosa fare nei prossimi venti giorni.
“Al netto degli errori politici, il più grande è stato fidarmi di chi mi ha tradito, sono orgoglioso delle cose fatte”, ha detto Marino, mentre analizza un altro capitolo, quello che al momento è per lui il più importante.
Chi sarà il commissario che traghetterà il Comune fino alle prossime elezioni e che presenzierà all’apertura della Porta Santa del Giubileo? La speranza nel Palazzo Senatorio è che sia proprio Sabella, il quale non conferma e non smentisce: “Valuterò ogni possibilità ”.
Il sindaco ha cancellato dalla sua agenda tutti gli appuntamenti tranne uno, a cui ha detto di tenere particolarmente. Si tratta del matrimonio di una coppia di amici suoi, Jamie (neanche a dirlo è americana) e Matteo.
Uscendo da Palazzo Senatorio con la fascia tricolore per andare nella sala Rossa, Marino si è limitato a dire “sto molto bene, vado a celebrare l’amore”.
E durante il rito ha letto una poesia di Plabo Neruda. È quella che legge sempre in queste occasioni ma in questo caso ha un sapore diverso, se letta da un uomo rimasto solo. Il titolo è “Se saprai starmi accanto”.
Marino che in pratica accanto a lui non ha più nessuno nel pomeriggio legge la richiesta che arriva da Sel di presentarsi in Aula per una verifica.
La sinistra gli chiede un cambio di rotta e sarebbe disposta a sostenerlo, ma per Marino ormai si tratta solo di una vigliaccata.
(da “Huffingtonpost)
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