“MATTEO HA PERSO LA TESTA”: DI MAIO RESPINGE IN TONO SPREZZANTE IL DELIRANTE DECRETO SICUREZZA BIS DI SALVINI
MENTRE CONTE SORPASSA IL VIMINALE, APRE I PORTI E SBARCANO TRE NAVI CON MIGRANTI… “QUELLO PENSA DI ESSERE IN COREA DEL NORD”… E ANCHE SULLA MARE IONIO SALVINI VIENE SCONFITTO
“Non rispondete. È l’ennesima invenzione per coprire il fallimento sui rimpatri. Matteo ha perso la ragione”.
È sera quando Luigi Di Maio dà la linea sul decreto sicurezza bis, un nuovo provvedimento messo in cantiere da Matteo Salvini che escluderebbe totalmente il ministero dei Trasporti dalla filiera decisionale che dell’immigrazione.
Un pressing a tutto campo dipanatosi per tutta la giornata, una vera e propria strategia per togliere aria alle trombe dell’alleato colto in un momento di difficoltà . Un film cominciato ieri, che per essere capito va riguardato a partire dai titoli di testa.
Giovedì sera. Un telefono squilla a Sibiu, Transilvania. È quello di Giuseppe Conte. “Presidente, la nave Stromboli della Marina militare ha soccorso 36 migranti da un’imbarcazione che stava per affondare…”.
È l’inizio di una girandola di contatti, messaggi, incontri, telefonate. Solo l’inizio, perchè di lì a poco ci saranno anche i 30 raccolti dalla “Mare Jonio”, battente bandiera Ong.
Conte è in Romania per il vertice informale dei capi di governo Ue. Si intesta da subito la trattativa. Una girandola di messaggi e faccia a faccia fino a tarda serata, quando Palazzo Chigi dà il via libera: c’è l’intesa sulla redistribuzione, si sbarchi.
La Lega attacca la Difesa sul presunto ruolo avuto dalla Stromboli, la risposta è secca: incompetenti, nessun giro per il Mediterraneo, quella è una nave di appoggio per i nostri militari che aiutano nell’addestramento le forze libiche, e che seguendo le regole del mare ha raccolto un Sos.
Alcune fonti del Carroccio spiegano che Salvini non sia stato avvisato, ma i contatti nella notte di giovedì del triumvirato di governo sono stati intensi. Il ministro dell’Interno ha dato il via libera allo sbarco, avvisando gli alleati: “Sulla Mar Jonio non transigo”.
Di fatto il leader verde è stato scavalcato, il premier ha preso in mano la situazione e si è limitato a informare il Viminale degli sviluppi.
E lo ha fatto quando aveva già concesso un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, deflagrato nel dibattito pubblico questa mattina con la rivendicazione dello scettro del comando: “In Italia comanda Salvini? È una vostra illusione ottica. Il capo del governo sono io”.
Di Maio spara un post su Facebook in cui esalta il lavoro di Conte: “Se quando nasce un problema il tuo primo primo pensiero non è risolverlo, ma finire sui giornali, allora c’è qualcosa che non va”.
Salvini vede nero, twitta scompostamente “ultimo viaggio per la nave dei centri sociali Mare Jonio: bloccata e sequestrata. Ciao ciao”. Perchè l’imbarcazione viene messa sotto sequestro, uno scalpo da sventolare per non subire una Caporetto mediatica, dopo che già sul caso Siri il presidente del Consiglio aveva fatto la mossa del cavallo vincolando via Bellerio a un aut aut senza possibilità d’uscita.
”Figurati, lo fanno apposta — commenta una fonte di governo stellata — se vogliono qualche piccola irregolarità la trovano, è tutto strumentale”.
La tensione sale oltre la soglia di guardia. I 5 stelle continuano per tutto il giorno a bombardare l’alleato. E uno strano vento soffia nei rapporti fra i due alleati, con un chiacchiericcio di Palazzo che sempre più insistentemente ventila possibili altre inchieste, allude a svolte giudiziarie improvvise, e viene ripreso e alimentato dalle gole profonde del grillismo.
“Hai visto Giorgetti?”, chiede uno. Basta la domanda. Perchè oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha lasciato cadere una goccia di piombo fuso nel marasma politico di queste ore: “Quando la Lega sale nei consensi e nei sondaggi, arrivano sempre delle cose strane”. E chi ha orecchie per intendere intenda.
“Sono diversivi”, “Alzano solo la voce”, “Si sentono le inchieste alle calcagna”.
Quel che i pentastellati si dicono tra di loro rivela una sensazione di improvvisa, ritrovata forza. Non si sa quanto sia destinata a durare, ma tant’è. Salvini prende carta e penna, scrive una lettera a Conte e al ministro degli Esteri, Enzo Moavero.
Chiede un serrate i ranghi intorno al Viminale sulle politiche sui rimpatri, negli “ambiti che travalicano le competenze” del suo dicastero.
I 5 stelle lo sbertucciano platealmente. Diffondono una velina che vale la pena riportare tutta per durezza e strafottenza politica. “Salvini scrive a Conte per chiedergli un salto di qualità sui rimpatri? Ma per favore, sono di sua competenza, non faccia lo gnorri. Il fatto che abbia scritto a Conte e Moavero è come una dichiarazione di fallimento. Si prenda anche lui le sue responsabilità . Non aveva detto che avrebbe rimpatriato 600mila migranti in un mese?”.
Più sobriamente alcune fonti di governo parlando con Huffpost lo bollano a “un modo per uscire dall’angolo, perchè la strategia dei porti chiusi semplicemente non esiste. E oggi lo abbiamo visto”.
Il ministro dell’Interno risponde annunciando trionfalmente da Napoli. Ecco il decreto sicurezza bis di cui fa diffondere le bozze. C’è dentro quella che sarebbe un uscita di campo totale del M5s dalla gestione dei migranti. Si legge nelle bozze l’intenzione di “attribuire al Ministro dell’Interno la competenza a limitare o vietare il transito e/o la sosta nel mare territoriale qualora sussistano ragioni di ordine e sicurezza pubblica”. Dopo un breve consulto, la war room pentastellata decide di non rispondere, anche nella convinzione che un’impostazione del genere troverebbe ben altri ostacoli sui colli pià alti di Roma. “Nemmeno in Corea del Nord una roba simile”, spiega sobriamente un 5 stelle all’agenzia Dire.
“Fino al 26 maggio questo tipo di dialettica è naturale, dopo torneremo a lavorare serenamente”, le parole tranquillizzanti profuse a più riprese da Conte. Il quale, però, ha visto paurosamente sbandare la fiducia che a via Bellerio si nutre nei suoi confronti. Metterne in discussione così pesantemente il suo core business, immigrazione e sicurezza, non sarà indolore.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply