MINACCE E INSULTI AL GIORNALISTA CHE HA PUBBLICATO I VERBALI IN CUI UN COLLABORATORE DI GIUSTIZIA ACCUSA GIORGIA MELONI DI AVER PAGATO 35.000 EURO A UN CLAN MAFIOSO PER IL SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA ELETTORALE A LATINA
I GIORNALISTI PUBBLICANO NOTIZIE E DOCUMENTI, SE A QUALCUNO NON PIACE CHIEDA LA CITTADINANZA UNGHERESE DOVE C’E’ LA CENSURA CHE TANTO PIACE AI SOVRANISTI
E’ successo di nuovo: è bastato riportare con precisione e rigore professionale gli atti di una scottante inchiesta sul clan nomade di Latina per scatenare gli istinti peggiori della rete.
Questa volta ad essere preso di mira è il giornalista di Repubblica Clemente Pistilli, autore ieri mattina di un’inchiesta scoop sui contatti tra il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il clan nomade di Latina.
L’articolo riassume le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Agostino Riccardo, pentito del clan Di Silvio; alcuni dei suoi verbali sono allegati agli atti dell’inchiesta “Reset” che pochi giorni fa ha portato all’arresto di numerosi esponenti del sodalizio criminale locale e messo nuovamente in luce le anomalie della campagna elettorale per le amministrative del 2016 a Latina.
“Tu, piccolo pezzo di fango inutile, non puoi che scrivere per Repubblica, un giornale che è paragonabile ad una montagna di merda; voi inutili schiavi siete convinti di essere al di sopra del giudizio popolare; vi fate scudo del consenso di quei quattro minkioni che ancora leggono la fogna di giornale per cui scrivi, atteggiandovi a giornalisti; e invece siete solo una manica di falliti…!!!”
“Ma che giornalista (minuscolo) sei? Ma riprenditi”
“Come non ti vergogni non lo so. Sei un giornalaio. Ma non ti preoccupare, presto arriverà anche il tuo conto da pagare, tempo è galantuomo”.
Queste sono solo alcune delle molte frasi di insulti e minacce apparse sul profilo Facebook di Clemente Pistilli sotto al post che riprende l’articolo uscito sull’edizione on line di Repubblica.
“In passato queste frasi le leggevi sotto ai post di notizie sulla criminalità comune o giù di lì, adesso capita sempre più spesso quando scrivi di politica, specie se in riferimento a indagini giudiziarie. — dice Pistilli — Succede che si apre subito una gogna social, con insulti molto pesanti e minacce; vengono sfruttati tutti i canali possibili e sembra che sia proprio una batteria organizzata. Ciò ovviamente sempre condito dall’annuncio di querela da parte del politico interessato. Un automatismo che si unisce al tifo di quella parte politica”.
Il comitato di redazione e tutti i giornalisti di Repubblica respingono al mittente con fermezza e indignazione le minacce e gli insulti che hanno preso di mira il nostro cronista Clemente Pistilli, autore dello scoop sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia del clan Di Silvio, Agostino Riccardo, riguardanti presunti contatti fra esponenti del clan di Latina e la leader di Fratelli d’italia, Giorgia Meloni. Il Cdr esprime a Clemente la solidarietà convinta di tutti noi e ricorda che nessuna intimidazione potrà fermare il rigoroso lavoro di ricerca e racconto dei fatti che caratterizza da sempre Repubblica e i suoi giornalisti.
(da agenzie)
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