“MIO PADRE ERA LI’ SOLO PER PORTARE IL PANE A CASA”: L’ACCUSA DELLA FIGLIA DI FAUSTO PIANO
LA CUGINA: “LO STATO CI HA ABBANDONATO, SE N’E’ FREGATO DI QUESTI POVERI OPERAI”
Il dolore delle famiglie delle vittime, Fausto Piano e Salvatore Failla, l’angoscia per il destino degli altri due rapiti, Gino Policardo e Filippo Calcagno.
La Stampa dà voce allo strazio delle famiglie dei due tecnici uccisi in Libia.
Parla la figlia di Fausto Piano, a Capoterra, provincia di Cagliari.
“Nostro padre non era in Libia per fare la guerra. Era andato solo per portare il pane a casa. Lui era un uomo di pace e non meritava di essere ucciso così. È vittima di un conflitto di cui noi avevamo sentito parlare solo in televisione”[…] Ci ripetevano di avere pazienza, che questo silenzio poteva essere positivo. Noi ci abbiamo creduto, non potevamo fare altro”.
La cugina Aurora ha parole dure verso le istituzioni.
“Siamo stati abbandonati. In tutto questo tempo non ci hanno mai dato notizie di Fausto. Nè ci dicevano cosa stavano facendo per riportarcelo a casa”.[…] Lo Stato se ne è fregato di questi poveri operai. Le famiglie sono state lasciate sole. Fausto era un operaio dalle mani d’oro e dal cuore grande: non meritava di morire così”.
(da “Huffingtonpost”)
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