MIRACOLO A MILANO: MARONI MOLTIPLICA LE POLTRONE
IN REGIONE TRE COMMISSIONI IN PIU’ RISPETTO AL PASSATO, PERSINO QUELLA PER I RAPPORTI CON LA SVIZZERA
A dispetto delle buone intenzioni sulla riduzione dei costi della politica, il primo atto ufficiale del consiglio regionale dell’era di Roberto Maroni è l’istituzione di 12 commissioni consiliari.
Otto permanenti più quattro speciali, tre in più di quelle del lungo periodo di governo di Roberto Formigoni.
Con un aggravio dei costi di circa il dieci per cento.
Visto che fino all’approvazione della nuova legge che mette sullo stesso piano i compensi di presidenti, vicepresidenti e segretari delle commissioni, ognuna di queste cariche percepisce tra il 65 e il 75 per cento dell’indennità prevista per i parlamentari.
In aggiunta al normale stipendio di circa 8mila euro al mese.
Tra quelle speciali, oltre alla commissione Antimafia – la cui presidenza era stata offerta al centrosinistra ma che, salvo sorprese, sarà rifiutata dopo il no della maggioranza a concedere la guida del Bilancio a un esponente dell’opposizione – c’è anche la commissione per i Rapporti tra la Lombardia e il Canton Ticino.
Fortemente voluta da Maroni. In aggiunta alle commissioni sul Sistema carcerario e a quella sul riordino del sistema delle autonomie locali.
Una moltiplicazione di poltrone che pare abbia avuto origine dalla necessità di placare i tanti mal di pancia tra i consiglieri regionali di Pdl e Lega dopo l’esclusione dalla nuova giunta di Maroni, formata in parte da tecnici.
Alla Lega toccheranno le presidenze delle commissioni Sanità e Attività produttive e al Pdl il Bilancio.
Un primo segnale in controtendenza sui costi della politica dovrebbe arrivare invece dalla prima riunione del tavolo di lavoro tra giunta a consiglio.
Ne fanno parte tutti i capigruppo presenti in aula e l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia.
Nel frattempo il consiglio regionale sceglie con voto segreto i tre rappresentanti che parteciperanno all’elezione del nuovo presidente della Repubblica: due per la maggioranza e uno per l’opposizione. Le candidature sono già state decise.
Per il centrodestra Roberto Maroni e il presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo.
Per l’opposizione Umberto Ambrosoli, anche se gli esponenti del Movimento Cinque Stelle rivendicano la possibilità di mandare a Roma un loro rappresentante.
In ogni caso, «per tutelare la più ampia segretezza e la maggiore serenità del voto», il presidente ciellino Cattaneo ha deciso di far installare per l’occasione una vera e propria cabina elettorale.
È la prima volta che succede dall’istituzione della Regione. «Non abbiamo perso tempo – commenta soddisfatto Cattaneo – l’istituzione delle commissioni consentirà al consiglio di entrare nel vivo dei lavori, favorendone la piena operatività ».
Andrea Montanari
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