MONTI: “FINANZIARIA CHE GUARDA AL CONSENSO ELETTORALE E NON ALLA RIPRESA”
“INCOMPRENSIBILE IL RICORSO A VERDINI”
“Questa è una manovra che guarda al consenso verso chi governa, piuttosto che all’interesse nazionale del medio periodo, il che è un po’ paradossale visto che non ci sono contendenti”.
E’ l’impietoso giudizio dell’ex premier Mario Monti, intervistato a “In 1/2 ora” sulla legge di stabilità del governo di Matteo Renzi.
Il senatore a vita ha espresso grosse perplessità sull’abolizione dell’Imu sulla prima casa e sulla possibilità di pagare in contanti fino a 3mila euro – dai mille che erano stati fissati proprio dall’esecutivo Monti.
“Non vedo giustificazione economica” all’innalzamento del tetto sul contante, ha spiegato l’ex presidente del Consiglio.
“Penso che Renzi abbia voluto cambiare il meccanismo per dare la sensazione agli italiani di allentare il controllo” dello Stato. Ma “siamo una strana società , tollerante nei confronti del peccato civico”. “I problemi dell’Italia non derivano dagli ingranaggi costituzionali ma dalla nostra eccessiva predisposizione come società italiana verso corruzione ed evasione fiscale. Se per approvare le riforme dobbiamo allentare la presa su questo non sono certo sia un fatto positivo”.
Un giudizio non positivo anche per la legge di stabilità nella sua globalità perchè presenta “minor prudenza” di quella necessaria rispetto ad un disavanzo “che potrebbe non diminuire quanto possibile e a quanto ci veniva raccomandato”.
Monti si riferisce alla tassa sulla prima casa che secondo le anticipazioni verrà cancellata: “Non proseguendo con determinazione la strada della riduzione del disavanzo pubblico, l’Italia rafforza gli avversari di Mario Draghi. L’argomento nordico è che quando le condizioni monetarie si rendono più facili, i governi rilassano i loro sforzi”.
Per Ferdinando Giuliano, giornalista italiano del Financial Times, la manovra tiene conto anche della composizione sociale dell’elettorato di Renzi: la casa è un bene posseduto soprattutto dalle generazioni più anziane e non dai giovani.
“Poichè il dramma dell’Italia è la disoccupazione giovanile, bisognava puntare molto di più sulla riduzione del cuneo fiscale per facilitare le assunzioni e non sulla tassa della casa. E’ dunque una manovra che guarda di nuovo alle generazioni che hanno già beneficiato tanto perchè le case sono possedute maggiormente dagli anziani”, ha sottolineato Giuliano.
Monti ha poi criticato l’alleanza del Pd con Silvio Berlusconi e con Denis Verdini “la cui posizione rispetto alla giustizia non è lineare”.
“Ho massimo rispetto per ciascuna personalità della vita pubblica, incluso Silvio Berlusconi, che conosco di più, e il senatore Denis Verdini che conosco appena di vista, ma non si può restare indifferenti rispetto alla circostanza che il governo ha ritenuto di avvalersi del contributo politico decisivo del primo, persona molto rispettabile ma che tuttavia in base alle leggi dello Stato è stato messo in una certa condizione e, recentemente, per dare benzina al funzionamento della maggioranza e del governo, del senatore Verdini, la cui posizione rispetto alla giustizia non commento, ma che non mi sembra assolutamente lineare e semplice da descrivere. Se per migliorare una legge elettorale e una legge costituzionale -ha aggiunto- dobbiamo ricorrere al coinvolgimento decisivo di personalità che non sono l’emblema della lotta alla corruzione e alla fiscalità non so se sia un passo avanti o un passo indietro per la società e anche per l’economia”.
(da “Huffingtonpost”)
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