MULTEDO, STAVOLTA I RAZZISTI IN CORTEO VENGONO CONTESTATI, L’ASSESSORE LEGHISTA PROTETTO DALLA POLIZIA, URLA DI “SIETE LA VERGOGNA DI GENOVA”
L’ENNESIMA PROVOCAZIONE TROVA LA RISPOSTA DELLA FIOM E DI ALTRI CITTADINI… VOLANO CARTONCINI A FORMA DI DIAMANTE PER RICORDARE BELSITO
Poco dopo le 19.30, a Multedo è partita l’ennesima fiaccolata contro la realizzazione del centro migranti nell’ex asilo Govone.
Si tratta di una struttura privata della Curia dove ognuno ha il diritto (padroni a casa propria) di farci quello che gli pare e che dovrebbe accogliere 50 giovani profughi che non creerebbero alcun problema (salvo per le menti malate) visto che frequentano mattina e pomeriggio la scuola a Coronata per imparare un mestiere.
Ma un 5% di cittadini razzisti di Multedo da un mese non hanno altro a cui pensare, fomentati dai soliti noti provocatori, che a “respingere”questi ragazzi.
A questi razzisti è stato permesso più volte di violare la legge bloccando il casello autostradale senza che la forza pubblica li denunciasse.
Stasera il corteo era autorizzato, composto da circa 300 persone, con l’aggiunta della manovalanza leghista (presente anche l’indagato per peculato Bruzzone).
Alla marcia ha partecipato anche l’assessore leghista del Comune, Stefano Garassino: «Voglio essere vicino ai cittadini che si battono – ha spiegato – per vedere rispettati i loro diritti». Come no, quelli di non rispettare la legge e le determinazioni dello Stato.
Intorno alle 18, a Pegli era stata organizzata la manifestazione di un altro comitato, in questo caso favorevole all’accoglienza dei migranti: «Non è possibile che una città di 600mila abitanti non possa ospitare 50 persone che fuggono da guerre e sofferenze», ha detto nell’occasione Armando Palombo del sindacato Fiom dal presidio per l’accoglienza .
Ancora: «Noi abbiamo occupato le fabbriche, lottando per il lavoro insieme con operai di ogni razza e siamo qui contro ogni razzismo»; al presidio erano presenti circa un centinaio di lavoratori.
Le due manifestazioni si sono avvicinate più volte, separate solo da pochi metri di strada, e alle 19.30 ne è nata una durissima contestazione proprio contro Garassino, al grido di «vergogna, vergogna!»; l’assessore più pallido del solito è stato protetto da un gruppo di agenti di polizia.
Più che assessore alla sicurezza è parso un assessore che ha bisogno della pubblica sicurezza.
Alcuni esponenti del comitato contro il centro di accoglienza hanno raccontato che sarebbero stati raggiunti da bulloni tirati dagli operai della Fiom. La solita bufala, visto che si trattava solo di cartoncini a forma di diamante «per schernire Belsito, ex tesoriere della Lega Nord», come hanno precisato gli operai della Fiom.
Un altro capitolo di una vicenda oscena che avrebbe dovuto essere gestita con ben altra fermezza: la legalità andava imposta subito senza tante discussioni.
Coi razzisti il tempo delle mediazioni deve finire.
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