“SPESE PAZZE” IN LIGURIA, ALTRI SETTE INDAGATI PER PECULATO, C’E’ ANCHE L’ATTUALE CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA IN REGIONE
I CONSIGLIERI DI FORZA ITALIA VANNO A INTEGRARE UNA GIA’ LUNGA LISTA
Il pubblico ministero Massimo Terrile ha indagato 7 ex consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” in Liguria; per tutti, l’accusa è di peculato, per aver usato fondi pubblici per spese non istituzionali nella legislatura compresa tra il 2005 e il 2010.
Dei sette, l’unico ancora “in servizio” è Matteo Rosso, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia.
Insieme con lui sono indagati Gabriele Saldo, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo, Pietro Oliva, Graziano Falciani e l’ex senatore Franco Orsi, che hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini nelle scorse settimane.
Nell’ambito della stessa inchiesta risulta indagata anche Cristina Morelli, all’epoca consigliera dei Verdi.
Per quella legislatura sono già state rinviate a giudizio 13 persone di tutti gli schieramenti politici: l’attuale presidente del consiglio Regionale, il leghista Francesco Bruzzone, Sandro Biasotti (deputato e attuale coordinatore di Forza Italia in Liguria), Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Fabio Broglia, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro, Luigi Patrone e Franco Rocca, attuale sindaco di Zoagli, dello schieramento del centrodestra all’epoca dei fatti all’opposizione.
Poi, anche Tirreno Bianchi, Rosario Monteleone, Carmen Patrizia Muratore e Giovanni Battista Pittaluga dello schieramento di centrosinistra, che ai tempi era al governo regionale.
Indagati anche gli otto ex consiglieri del Pd: Vito Vattuone, Michele Boffa, Lorenzo Basso, Luigi Cola, Nino Miceli, Ezio Chiesa, Moreno Veschi e Minella Mosca.
Sempre per la legislatura 2005-2010, sono già stati condannati Roberta Gasco (nuora di Clemente Mastella), Lorenzo Castè e Franco Bonello.
(da “il Secolo XIX“)
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