NEL PD UNA CONDANNA FA CURRICULUM: IL CASO DE LUCA
IL SINDACO DI SALERNO CONDANNATO, QUINDI SI CANDIDA ALLE PRIMARIE DEL PD
Politicamente poco importa che il reato sia stato derubricato da peculato ad abuso d’ufficio e che i tre anni di reclusione chiesti dal pm Roberto Penna siano scesi a uno. Dalle 19:30 di ieri sera il sindaco-sceriffo di Salerno Vincenzo De Luca ha assunto il fastidioso status di condannato.
Un problema serio per chi ambisce a fare il governatore della Campania attraverso le primarie del Pd rinviate due volte, slittate al 1 febbraio e ora più che mai a rischio, tra le pressioni dei renziani doc che vorrebbero cancellarle e invocano un nome di superamento che scongiuri il ripetersi del caso Liguria, e il malcelato imbarazzo di chi teme che le vinca, per l’appunto, un condannato.
“Io non ho nessuna intenzione di mollare, da oggi comincia una grande battaglia di civiltà ” commenta De Luca a caldo
Ma nei giorni scorsi, in un forum al Corriere del Mezzogiorno, aveva dichiarato “di essere pronto a fare un passo indietro in caso di condanna”.
La sentenza della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno arriva al termine di un processo che vedeva De Luca imputato per la nomina a project manager, e relativa retribuzione, del suo capo staff Alberto Di Lorenzo, nell’ambito della realizzazione di un termovalorizzatore a Cupa Siglia.
De Luca era commissario straordinario dell’opera, mai realizzata, su delega del governo Prodi.
Prima che le competenze gli venissero sottratte da una legge del governo Berlusconi.
“Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale, in primo luogo dal Pd, come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene e degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, ma sono costretti a vivere un calvario” dice De Luca rivendicando la correttezza del proprio operato.
“Mi auguro che l’Anci decida di esistere a tutela della dignità di amministratori che, pur non rubando, non disamministrando e mantenendo un rigore spartano, sono carne da macello nell’indifferenza generale. In queste condizioni, ben presto non ci sarà più nessuna persona perbene disponibile ad assumere responsabilità pubbliche, ma avremo soltanto o delinquenti o ignavi”.
La procura trasmetterà il dispositivo di condanna alla Prefettura di Salerno, che metterà in moto le procedure della legge Severino.
Ma col precedente di Luigi de Magistris, una eventuale sospensione dalla carica di sindaco potrebbe anche in questo caso essere ‘congelata’ dal Tar. Si vedrà .
Comunque poche ore prima della sentenza De Luca ha adottato una ‘exit strategy’, cambiando al volo il vice sindaco, nominando il suo capo staff Enzo Napoli.
Perchè un’altra bomba a orologeria ticchetta sotto la poltrona di De Luca.
Da oggi la Corte di appello civile potrebbe esprimersi sulla decadenza da sindaco, per aver ricoperto questo ruolo incompatibilmente all’incarico di vice ministro ai Trasporti durante il governo Letta.
Il Tribunale lo ha già dichiarato decaduto, ma solo una pronuncia di secondo grado diventerebbe esecutiva.
È l’ultimo chilometro dell’azione legale promossa dai parlamentari salernitani del M5S. Ieri sera il capogruppo grillino al Senato Andrea Cioffi ha invocato le dimissioni immediate di De Luca: “Vada a casa, liberi Salerno e chieda scusa ai cittadini, la sentenza conferma che per venti anni la città è stata gestita come una proprietà privata nell’esclusivo interesse di pochi e conferma l’inadeguatezza del Pd ad affrontare situazioni scomode”
Per De Luca non è la prima condanna.
Ne ebbe una per reati ambientali, per la cattiva gestione di un sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti durante l’emergenza del 2001.
Fu prescritta in appello nonostante la sua promessa a rinunciare alla prescrizione, la condizione chiesta da Antonio Di Pietro per l’appoggio di Idv alla candidatura a governatore del 2010.
L’ex pm di Mani Pulite si infuriò e ruppe con De Luca.
Che a onor del vero ha poi rinunciato alla prescrizione in un successivo processo, più delicato, per la variante urbanistica funzionale alla riconversione delle Mcm.
Ed è stato assolto nel merito.
Ora una nuova condanna. E un altro processo appena iniziato, per il Crescent.
Vincenzo Iurillo
(da “il Fatto Quotidiano“)
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