“NESSUN VISITA DI FINI PREVISTA AD ANDRIA”: LA PROCURA VERIFICA CHE LA STORIA DEL FALSO ATTENTATO NON STA A GALLA
INTERROGATI PERSONAGGI LEGATI ALLA CRIMINALITA’ PUGLIESE…SI CERCA LA FONTE DELLA PRESUNTA INFORMAZIONE DATA A BELPIETRO CHE NON NE HA RIVELATO IL NOME E SI INDAGA SUI RAPPORTI DI FREQUENTAZIONE DI COSTUI CON IL DIRETTORE DI LIBERO
Le prime verifiche sull`agenda di Gianfranco Fini.
Una raffica di audizioni di personaggi legati alla criminalità organizzata del Nord Barese.
Infine un lavoro meticoloso di intelligence per individuare il fantomatico Mister X che avrebbe raccontato al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, i particolari sull`organizzazione di un attentato al presidente della Camera per la prossima primavera ad Andria.
Tassello su tassello, gli investigatori della Digos di Bari, incaricati dal capo della Procura Antonio Laudati, stanno cercando di ricostruire il mosaico del mistero, per svelare i contorni di un possibile complotto oppure di un allarme incauto.
L`ipotesi di reato alla base del fascicolo di inchiesta dell` antimafiadi Bari è “attentato perfinalità terroristiche o di eversione”, essendo il bersaglio la terza carica dello Stato, ma al momento non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati.
Il primo passo è stato l`acquisizione dell`agenda del presidente della Camera allo scopo di monitorarne gli spostamenti futuri, e dalla prima verifica è stato già possibile escludere che fosse stata programmata una sua visita ad Andria, nel mese di aprile.
I dati saranno confermati ufficialmente nelle prossime ore. In ogni caso, assicurano in Questura, saranno intensificati i controlli durante le visite dei politici in Puglia.
Il secondo step degli inquirenti è stato incontrare, ieri mattina, alcuni informatori: pregiudicati che gravitano nel mondo malavitoso della zona di Andria, potenzialmente in grado di stanare il presunto esecutore materiale dell`attentato.
Colui cioè che, nel racconto di Belpietro, avrebbe intascato 200 mila euro per fingere l`agguato aFinà, allo scopo di far ricadere la colpa sul premier Berlusconi.
E ancora. Si riparte dalle dichiarazioni di Belpietro, rese durante il lungo interrogatorio di lunedì scorso a Milano.
Al procuratore aggiunto Armando Spataro non ha fornito il nome della sua fonte, ma ha dato alcune indicazioni utili a identificarlo.
Seguendo i pochi elementi in possesso, gli investigatori in cerca della fonte si muovono su più fronti, spaziando dal Milanese alla Puglia.
E, a supporto della caccia alla talpa, si indaga sui rapporti di frequentazione che lo legherebbero al direttore di Libero.
Gli agenti della Digos, chelavorano in collaborazione con i colleghi di Milano, vogliono infatti capire se l`incontro avuto «prima di Natale», come scritto da Belpietro nell`editoriale, sia avvenuto nella redazione del quotidiano o in circostanze private.
La delega di indagine data dal procuratore Laudati è infatti molto ampia e comprende anche la ricerca del presunto mandante dell`attentato, partendo proprio dalle indicazioni fornite da Maurizio Belpietro.
Mara Chiarelli
(da “Repubblica“)
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