NIENTE SOLDI AGLI ALLUVIONATI, IL BLUFF DELLA CENA CON IL PRINCIPE ALBERTO DI MONACO
NON SOLO CENA A SCROCCO E CATERING NON PAGATO, MA NESSUNO DEI VIP INVITATI HA VERSATO UN EURO AGLI ALLUVIONATI
La questione si complica, e pure parecchio.
Perchè si scopre oggi che il gala pseudo-benefico del 24 ottobre scorso a Palazzo San Giorgio, quando il principe Alberto di Monaco visitò Genova per ricevere la laurea honoris causa a poche settimane dall’alluvione, per gli alluvionati non ha raccolto nulla, a parte un assegno da diecimila euro staccato da Domenico Pallavicino, che del Principato è console a Genova. Nonostante le (confuse) assicurazioni di quella sera; e nonostante l’appuntamento sia passato (anche) come un’occasione di ristoro per la città segnata dall’ondata di fango.
Rewind, allora.
È di ieri la notizia che l’emanazione italiana della Fondation Prince Albert II di Monaco non ha saldato la fattura per chi quella sera fornì il rinfresco, ovvero il ristorante “Manuelina” di Recco . Al punto che Cristina Carbone, patròn della medesima Manuelina, ha presentato una denuncia alla Procura.
Di più: nelle ultime ore si è scoperto che il debito è perlomeno duplice, poichè anche i professionisti che curarono l’allestimento della serata – lo studio di architettura “Ottino” con base a Genova – non è mai stati pagato.
Scatta allora una domanda: ma alla fine qualcosa è andato pure agli alluvionati, dopo le foto del principe vicino alle magliette “Non c’è fango che tenga?”.
Il Secolo XIX ha provato a chiederlo a Maurizio Codurri, che dell’ufficio italiano della Fondation è presidente.
«L’evento era stato organizzato per raccogliere fondi a favore della fondazione stessa, che a sua volta finanzia progetti importanti».
Ma qualcosa su Genova alluvionata è stato fatto o no?
«Al momento non direi, ma non si può escludere per il futuro».
Codurri prende tempo sulle fatture non saldate: «Non ricordo di aver ricevuto solleciti, verificherò al mio rientro, ora sono all’estero….».
Nel frattempo insorgono gli alti protagonisti della giornata.
Claudio Senzioni, cancelliere del generale del consolato monegasco in Liguria: «Poichè la serata di gala andò in scena a poche settimane dall’alluvione, ricevemmo da più parti la proposta di devolvere qualcosa a favore di Genova.
Il consolato lo fece e Domenico Pallavicino contribuì con 10mila euro.
Poi non so se la Fondazione ha fatto altro».
E parrebbe proprio di no. Un bluff o un più spiacevole equivoco?
(da “il Secolo XIX“)
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