NON SOLO RUBY: GIOVEDI’ CASSAZIONE PER IL LODO MONDADORI E A NAPOLI UDIENZA PER LA MAZZETTA A DE GREGORIO
NELL’ARCO DI TRE MESI BERLUSCONI E’ STATO CONDANNATO A 12 ANNI DI CARCERE: 1 PER UNPOL, 4 PER MEDIASET, 7 PER RUBY… LA PIU’ TEMUTA ORA LA CORRUZIONE DI DE GREGORIO CHE HA CONFESSATO
Non solo Ruby: anzi. Per Silvio Berlusconi è la settimana dei verdetti, di quelli che possono stravolgere equilibri e strategie politiche anche molto lontano da Arcore.
Il giorno cruciale sarà giovedì, con due udienze pesanti.
Il 27 giugno in Cassazione si discuterà del ricorso della Fininvest contro la sentenza della Corte d’Appello di Milano, che nel luglio 2011 l’ha condannata a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti con 564,2 milioni di euro: nelle stesse ore, a Napoli si terrà l’udienza preliminare del processo per la (presunta) compravendita del senatore De Gregorio, per la quale la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi per corruzione.
In 24 ore, insomma, due partite importanti.
Le ennesime stazioni di un 2013 che per Berlusconi è l’anno delle condanne.
Nell’arco di tre mesi, i tribunali gli hanno inflitto 12 anni di carcere.
Si parte con la sentenza di primo grado del processo Unipol, del 7 marzo, che gli è costata la condanna a un anno di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio (in concorso con il fratello Paolo).
Si prosegue con la sentenza d’appello per il processo Mediaset, in cui i giudici di Milano gli hanno confermato i 4 anni di carcere (tre coperti da indulto) per frode fiscale.
Sino alla batosta di ieri, con i 7 anni per il caso Ruby.
Sullo sfondo, il no della Consulta al legittimo impedimento per un’udienza del processo Mediaset, arrivato sei giorni fa.
Giovedì si riparte, con due udienze in un solo giorno.
A Roma, davanti alla terza sezione civile della Cassazione, si discuterà del ricorso Fininvest contro il maxi-risarcimento per la vicenda del Lodo Mondadori.
La conseguenza del processo penale conclusosi nel 2007, con le condanne del giudice Vittorio Metta e degli avvocati Cesare Previti, Giovanni Acampora e Attilio Pacifico.
Secondo l’accusa, la sentenza che nel 1991 ridiede la Mondadori a Berlusconi, vanificando il lodo, fu comprata corrompendo Metta con soldi della Fininvest.
Da qui il processo civile, con l’azienda che in primo grado era stata condannata a risarcire 740 milioni.
Lo “sconto” in appello non poteva bastare alla presidente Fininvest, Marina Berlusconi, che parlò di “sentenza che sgomenta, l’ennesimo episodio di un’aggressione contro mio padre”.
Ma l’appuntamento forse più temuto da Berlusconi senior è quello di Napoli.
L’inchiesta si basa sulle dichiarazioni dell’ex senatore Sergio De Gregorio, secondo cui nel 2006 il capo del Pdl gli versò 3 milioni per sabotare il governo Prodi (De Gregorio allora era nell’Idv).
A suo dire il postino delle “mazzette a rate” era l’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola.
Ieri De Gregorio è stato rimesso in libertà dal gip, che gli ha revocato gli arresti domiciliari.
Ora l’ex senatore e Lavitola potrebbero ritrovarsi imputati per corruzione assieme a Berlusconi, su cui pendono anche i ricorsi per la sua ineleggibilità .
“Porremo il tema nella giunta delle elezioni del Senato, il 9 luglio” ricorda il 5 Stelle Morra.
Tra alcuni mesi, la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset.
Temutissima, perchè confermando i 5 anni di interdizione dai pubblici uffici scaravanterebbe Berlusconi fuori del Palazzo.
Luca De Carolis
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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