PACCO SICUREZZA: ORA SPARISCONO I SENZATETTO
GRAZIE ALLA LEGGE MARONI CHE PREVEDE UN DOMICILIO VERO E CON PRECISI REQUISITI IGIENICI, I SENZA TETTO DIVENTANO FANTASMI….NON AVRANNO PIU’ DIRITTO A DOCUMENTI, ALLA SANITA’ E AGLI ATTI AMMINISTRATIVI, IN QUANTO PRIVI DI RESIDENZA…. ALL’ESTERO I BARBONI LI ASSISTONO, IN ITALIA LI SCHEDIAMO
Solo a Genova, i dati parlano di mille “genovesi fantasma”, che vivono in mezzo a una strada, in quanto le strutture sociali del nostro Paese non sono in grado neanche di assicurare un tetto a chi non ce l’ha.
Ora costoro rischiano di scomparire del tutto, perchè ad una attenta lettura del “pacco sicurezza”, approvato dal Parlamento il 2 luglio, si evince che la norma prevede che “il domicilio deve essere vero e non virtuale, con precisi requisiti igienico sanitari”.
In senso stretto quindi, l’anagrafe non concederà più una residenza ai senza dimora, con conseguenze gravissime: migliaia di persone non avranno più documenti, nè accesso alla sanità pubblica o agli atti amministrativi.
In pratica “svaniranno nel nulla”, come sostiene allarmato il presidente della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora.
La protesta sta dilagando anche sul web: sul sito www.fiopsd.org è possibile compilare una cartolina da inviare al ministro Maroni.
C’è un altro aspetto contestato del pacco sicurezza: riguarda l’istituzione presso il ministero dell’Interno di un “registro delle persone senza dimora”, una pericolosa quanto inutile schedatura.
Il pericolo, denuncia l’associazione, è che non siano più accettati all’anagrafe indirizzi virtuali che invece chiediamo siano pienamente riconosciuti, per evitare ricadute drammatiche: solo a Genova, mille persone senza documenti e senza cure mediche ad eccezione del pronto soccorso.
E una carenza cronica di almeno 60 posti letto di prima accoglienza che il Comune non riesce a trovare, neanche fosse una missione miracolosa.
Lo scorso anno ci fu chi morì dal freddo sotto le colonne del Teatro dell’Opera, ma il rischio di una nuova tragedia non fa capire a chi di dovere che l’emergenza è grave e reale.
All’estero le politiche sociali dei governi di centrodestra tendono a garantire un tetto e l’assistenza a chi vive per necessità per strada, in Italia, grazie alla Lega, pensiamo solo a schedarli.
Ma si è mai visto pretendere da uno che vive sotto un ponte che dia l’indirizzo di un suo domicilio munito di adeguati requisiti igienico sanitari?
Ma chi può essere così coglione da pensare che se uno avesse una casa con servizi adeguati, andrebbe volentieri a dormire sotto un ponte e a mangiare alla Caritas?
Eppure siamo riusciti a fare una legge in tal senso, ne azzeccassero mai una. I clochard aiutateli semmai, altro che “ronde del piacere”: portate dei panini e delle bibite calde, invece che fare il “giro dei misci”, come dicono a Genova. Oppure andate a dormire presto se soffrite di insonnia.
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