PARTITI E MOVIMENTI SENZA IDENTITA’ CULTURALE
SENZA QUELLA NON CI SONO PROGRAMMI A LUNGO TERMINE… COSA SONO DESTRA E SINISTRA NEL MONDO ATTUALE?
Dalla caduta del Muro di Berlino i partiti politici hanno (ri)definito la loro identità culturale? Hanno fatto i conti con la storia e aggiornato le ideologie che prima ne definivano l’identità ?
La risposta è no, e la prima vittima è la motivazione ideale, quindi ciò che anima la partecipazione democratica.
Come dice la parola, il partito è parte, e un tempo vi si aderiva muovendo da una identità culturale in base alla quale organizzare la società (liberale, socialista, democristiana, comunista, fascista etc.).
Oggi, in nome di quale identità dovrei aderire a un partito e in nome di cosa un partito oggi si definisce tale?
Le domande della società si sono moltiplicate, quindi le ideologie (non interclassiste) di un tempo hanno smesso di funzionare.
Di qui, la necessità culturale dell’aggiornamento, che però non è avvenuto. Cosa è avvenuto, invece? Che sono sorte altre identità di diversa natura, tutte centrate sui capi e i loro gruppi, quindi non sulle idee generali di società .
L’enfasi si è spostata dall’identità culturale a coloro i quali si sono trovati al comando delle varie parti, e così la vita politica è divenuta una fiction televisiva centrata su persone che navigano a vista, affermando e poi sconfessando, rincorrendo e non guidando.
I media hanno rafforzato questa situazione, e così sono emerse tifoserie per un candidato o l’altro e non per visioni ideali o elaborazioni programmatiche coerenti con esse.
È del 1959 (dico, 1959) il congresso di Bad Godesberg dove la socialdemocrazia tedesca si è chiesta chi era, rompendo alla fine i ponti col marxismo.
Questo è successo in Italia dopo il Muro, cioè trent’anni dopo? No.
E ancora oggi, a ventotto anni da Berlino, sappiamo qual è l’identità della sinistra? I gruppi oggi alla sinistra del Pd cosa sono, socialisti, socialdemocratici, post-comunisti?
Cos’è, insomma, la sinistra e cosa la destra nel mondo attuale?
Nel Pd la famosa “fusione a freddo” di quando nacque, già era gelida con Pds e Partito popolare, poi Ds e Margherita, e l’unico tentativo di elaborazione culturale era iniziare i comizi con cari amici e compagni.
I missini hanno fatto fino in fondo i conti con la loro storia e identità ? La destra-destra di oggi cos’è? A quali ideali e a quali radici si richiama?
E i liberali? Tutti liberisti? Berlusconi era centro-destra liberale? No, perchè non ha fatto ciò che il liberalismo per sua natura promette: ridurre marcatamente la pressione fiscale.
E i vari partitini democristiani hanno fatto i conti con le idee cattolico-democratica e cattolico-liberale mettendole in relazione con la fine della Dc? No.
La Lega è venuta fuori nel periodo della fine della prima repubblica, ma al di là di qualche ampolla nel Po, qual è la sua identità culturale vera? Certo Maroni e Borghezio non sono assimilabili.
Poi c’è il Movimento cinque stelle: qual è la sua identità ?
Non può continuare ad aggregare tutto contro qualcosa senza poi arrivare a una sintesi culturale, tenuto anche conto che già sta governando e che quanto promette per la politica nazionale pone non pochi interrogativi.
Insomma, la via da Berlino a oggi è stata svuotare l’identità culturale?
I nomi di alcuni movimenti e partiti politici attuali sono lì a provarlo (nei decenni passati si è ricorso anche alla botanica, alla zoologia e all’architettura).
Ma tornando al punto: non voglio resuscitare le ideologie, bensì sto proponendo la drammatica rilevanza e urgenza della cultura politica.
Senza di essa, si è soggetti a ogni interesse, pronti a servire ogni padrone, con gravissimo rischio per la rappresentanza istituzionale e per la democrazia.
Senza le identità culturali non ci sono programmi a lungo termine e si afferma un ceto di lacchè per i quali la preparazione o anche l’onestà sono zavorre, con buona pace dei moralisti di ogni schieramento.
(da “Huffingtonpost”)
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