PENSIONI, ARRIVA LA BEFFA
ASSEGNI PIU’ BASSI NEL 70% DEI CASI
Ai pensionati non basterà una “semplice” calcolatrice per sapere esattamente a quanto ammonta l’assegno previdenziale di gennaio.
Ma c’è di più, per l’effetto combinato del decreto del ministero dell’Economia – che ha stabilito il tasso provvisorio di rivalutazione per il 2016 e rivisto al ribasso quello del 2015 – e i provvedimenti presi dal governo dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco Fornero, scoprire quanto si prenderà di pensione l’anno prossimo sarà un vero e proprio rebus. E non mancheranno le sorprese, visto che oltre il 70% degli assegni erogati sarà più basso di quello del 2015
Per capire cosa è successo bisogna fare un passo indietro e tornare al 19 novembre, giorno in cui il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha stabilito che per il 2016, a causa della bassa inflazione, il tasso provvisorio di adeguamento al costo della vita sarà zero.
Almeno per il momento, le pensioni l’anno prossimo non si rivaluteranno.
Sempre nello stesso provvedimento è stato stabilito che il tasso definitivo di adeguamento per il 2015 è dello 0,2% rispetto allo 0,3% stabilito provvisoriamente più di un anno fa.
Questo significa che a gennaio i pensionati dovranno restituire la differenza all’Inps percependo quindi una pensione più bassa.
Gli effetti di questa decisione peseranno soprattutto sugli assegni più bassi, quelli inferiori a tre volte il minimo (l’Istat calcola che sono circa il 70-72% le pensioni che non superano i 1300 euro netti al mese, circa 18 milioni di assegni) perchè queste pensioni non sono state toccate dalla sentenza della Corte costituzionale che ha bloccato, per gli assegni tra 3 e 6 volte il minimo, lo stop all’adeguamento previsto dalla norma precedente.
Gli assegni più bassi, quindi, a gennaio dovranno restituire mediamente una decina di euro. Stesso discorso per chi ha un assegno superiore a 3200 euro al mese: rimborso a gennaio e pensione complessivamente più bassa per il 2016.
Ovviamente il mini rimborso di gennaio varrà anche per gli assegni tra 3 e 6 volte il minimo.
Chi quindi percepisce un assegno medio lordo tra i 1500 e 3000 euro dovrà restituire qualcosa a gennaio, ma in virtù della sentenza della Consulta che ha obbligato il governo ad adeguamenti più alti, riuscirà a incassare una pensione più alta, anche attorno ai 100 euro.
Carlo Gravina
(da “La Stampa”)
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