QUELLO CHE DI MACRON NON DICONO IN ITALIA E IL SONDAGGIO CHE GLI DA’ IL 42% IN CASO DI ELEZIONI
I DATI REALI DICONO CHE CON LE SUE RIFORME STA CAMBIANDO LA FRANCIA
Ho vissuto a lungo, anche di recente, a Parigi. Ho imparato che noi italiani ci raccontiamo Parigi e la Francia come ci pare. Che in tanti siamo ancora incollati alla mitologia che parte dal Maggio Francese e arriva a Mitterand e alle gambe di Carla Bruni.
Ci siamo fatti una idea. E quella resta. Anche se poi la Francia è differente.
Il caso Emmanuel Macron mi pare che confermi questo schema. Da noi, Macron è visto come un antipatico pieno di sè che ha molto Paese contro e che presto cadrà sulla sua arroganza.
Si dice che è manipolato dalla moglie e si sghignazza sulla età di lei (cosa che trovo insopportabile). Ora invece arrivano i dati.
Macron e il suo primo ministro Edouard Philippe stanno facendo riforme che cambiano la Francia.
In un Paese di fatto assistenzialista, Macron ha cambiato le regole del lavoro.
Nel paese del ’68, ha reso più arduo il percorso di iscrizione all’università per garantire che a una laurea corrisponda un lavoro reale.
Nel Paese delle periferie da paura, ha ristabilito un minimo di sicurezza.
Nel paese dei privilegi, ha messo mano allo statuto dei ferrovieri.
Mentre noi ci raccontiamo che Macron, con le sue riforme, si è messo contro la Francia, c’erano solo 15 mila persone alla grande manifestazione contro di lui, giovedì scorso.
Il partito apolitico di Macron si chiama “En marche”. È guidato da trentenni che sono tutti specialisti di un tema.
E credono in quello che sono stati chiamati a fare.
È fatto da elettori trasversali che erano stufi di retorica. Dichiara cosa vuol fare. E poi lo fa. Mah. Nessuno da noi vuol prendere qualche spunto?
I sondaggi dicono che se si rivotasse oggi, Macron avrebbe il 42%.
(da “La Stampa”)
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