RENZI CORRE, MA STAVOLTA IN TRIBUNALE: ARRIVA LA DENUNCIA PER LE SUE SPESE D’ORO
NEL MIRINO LA GESTIONE DELLA PROVINCIA QUANDO LUI NE ERA PRESIDENTE… ENTRO VENERDI SARA’ DEPOSITATA DALL’AVV. TAORMINA: SI PARLA DI SPESE PER 30 MILIONI E DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
Le spese d’oro di Renzi. Arriva la maxi-denuncia
L’avvocato Taormina la presenterà entro venerdì. Nel mirino la gestione della Provincia
I documenti sono da tempo sul tavolo dell’avvocato Carlo Taormina. Una vera e propria montagna di fogli che l’ex parlamentare di Forza Italia ha letto e riletto, sottolineato, evidenziato, traendone un’unica conclusione: Matteo Renzi deve essere denunciato.
Il testo della denuncia è pronto e, a quanto risulta a Il Tempo, verrà presentato entro venerdì in una conferenza stampa che si preannuncia scoppiettante.
I «capi d’imputazione» a carico del premier e di altri soggetti sono diversi.
Ci sarebbe anche l’associazione a delinquere.
E la domanda è immediata: perchè?
Tutto nasce dal dipendente comunale Alessandro Maiorano unanimente riconosciuto come il «censore» di Renzi. Sono anni che lo accusa di aver sperperato soldi pubblici quando era presidente della provincia di Firenze (dal 2004 al 2009).
E proprio per questo il premier lo ha querelato per diffamazione.
Nasce da qui il rapporto con Taormina che ne ha assunto la difesa. Ma anche la decisione dell’avvocato di andare fino in fondo.
Di scoprire e dire a tutti cosa è successo in quei 5 anni di governo.
Il primo capitolo è, ovviamente, quello delle cosiddette spese «pazze» alla provincia sotto la giunta Renzi.
«Spese di rappresentanza», si dirà . Certo, peccato che è la stessa giustificazione utilizzata da tanti dei consiglieri regionali, comunali e provinciali che in questi anni sono finiti sotto la lente dei magistrati.
Per Franco Fiorito, ad esempio, non è bastata.
Basterà per Renzi?
Ma non finisce qui. Secondo capitolo della saga riguarderebbe la società Florence Multimedia. Arrivato in Provincia Matteo “smantella” l’ufficio comunicazione e crea una società ad hoc. Perchè? E, soprattutto, come venivano destinati i soldi? Ci sono delibere del Consiglio?
La Provincia ha risparmiato o ha piuttosto speso di più?
Tutte domande cui Taormina vorrebbe rispondere.
Poi si passa al Genio Fiorentino , manifestazione creata dalla Provincia per evocare fra le altre cose la nascita di Dante Alighieri. In sintesi soldi per realizzare eventi nei comuni della Provincia. Si è svolto tutto regolarmente?
Terzo capitolo riguarderebbe la Fondazione Strozzi che da molti è indicata come un pezzo significativo del «potere» che in questi anni ha sostenuto Renzi nella sua scalata verso Palazzo Chigi.
I «fondatori istituzionali» sono Provincia, comune e camera di Commercio di Firenze. Tra i «fondatori» associazioni e importanti istituti di credito.
Recentemente la Corte dei Conti ha contestato a «Firenze Parcheggi» un danno erariale di qualche migliaio di euro per delle sponsorizzazioni, tra cui quelle alla «Fondazione Strozzi», elargite nel 2011.
Amministratore di Firenze Parcheggi era, in quell’anno, Marco Carrai, fedelissimo da sempre dell’attuale premier.
Si arriva così all’ultimo capitolo.
Quello della ormai famosa casa in via degli Alfani, 8 che Carrai aveva affittato e che per tre anni è stata la residenza di Renzi.
Il premier ha già spiegato che quella «non era la casa di Renzi pagata da altri, ma la casa di Carrai pagata da Carrai. Renzi ha usufruito in alcune circostanze dell’ospitalità di Carrai, il cui contratto di affitto dell’appartamento è stato già reso pubblico».
Tutto vero, ma c’è una domandina che a detta di chi oggi decide di vederci chiaro, resta sospesa nel nulla: Carrai ha «guadagnato» qualcosa da questa cortesia?
E comunque c’è tutto il resto. Una vera e propria montagna di soldi, si parla di oltre 30 milioni di euro spesi, di cui ora Renzi dovrà dare conto.
Nicola Imberti
(da “il Tempo”)
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